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Film da Vedere

8 donne e un mistero, l’arguta commedia noir di François Ozon

Il gioco di Ozon è raffinatissimo e ipercinefilo: alle spalle c'è il progetto abortito di un remake di Donne di Cukor, poi trasformatosi nell'adattamento di un testo teatrale di Robert Thomas. Splendido il cast che riunisce il meglio di tre generazioni di attrici transalpine

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8 donne e un mistero, un film francese diretto da François Ozon. Si tratta di una commedia noir basata sulla pièce teatrale Huit femmes di Robert Thomas. Colpisce, oltre che per l’imprevedibile ed arguta trama, anche per l’uso di costumi e scenografia molto colorati, nonché per una recitazione dei personaggi al limite del teatrale. Ogni personaggio inoltre si “presenta” cantando e ballando una canzone. Con Virginie Ledoyen, Fanny Ardant, Emmanuelle Béart, Isabelle Huppert, Catherine Deneuve, Danielle Darrieux, Ludivine Sagnier.

Sinossi
Anni Cinquanta: in una grande dimora borghese della campagna francese ci si prepara a festeggiare il Natale. La situazione precipita quando il capofamiglia viene trovato cadavere. L’assassina si cela tra le otto donne che frequentavano regolarmente la vittima: inizia una giornata di litigi, tradimenti e rivelazioni.

Non è un semplice esercizio di stile questo unico film di Ozon, né una semplice palestra per vedere al massimo delle loro capacità le migliori attrici francesi, anche se entrambe le caratteristiche rendono comunque il film assolutamente pregevole. L’elemento più interessante e spiazzante è che il regista francese mescola e spariglia le carte del suo cinema, attingendo a piene mani da tutto il nostro immaginario da cinefili e creando una specie di ibrido che spiazza più e più volte la nostra visione. È una performance teatrale (alla fine le interpreti si presentano in fila per ricevere gli applausi come sul palcoscenico), è una parodia del giallo alla Miss Marple, è un musical con canzoni interpretate dai personaggi in pieno stile Alain Resnais, è un melodramma estremo con un intreccio quasi farsesco da soap opera argentina – è tutto questo, e anche di più. Visivamente, magistrale l’uso dei colori per i diversi vestiti che identificano con nettezza i personaggi e i loro caratteri (dal bianco e nero della Béart al rosso della sciantosa Ardant, al verde della immatura Sagnier fino al marrone della inquieta Huppert) e la costruzione di una scenografia teatrale per sottolineare una falsità della rappresentazione (tende come sipari, scale come quinte, inquadrature centrali e simmetriche). Musical, commedia, giallo: François Ozon, figlio furbo e innamorato del cinema francese tout cort, contamina tre generi con canoni differenti e ben impostati in un concentrato che, piaccia o non piaccia, è indubbiamente d’interesse. Frivolo, certo, ma esiste anche l’interesse frivolo. Pop, com’è tipico del suo autore, sornione e sarcastico, devoto a Truffaut ma anche alla Francia perduta dei giornali rosa (Christian Dior impera nel suo stile cromaticamente straripante), 8 donne e un mistero è un film d’evasione scatenato nella sua composta eleganza, sia visivamente (Ozon è uno delle più eccessive espressioni di cinedécor degli ultimi anni, con la neve che cade perfetta sulla macchina d’epoca e sul castello tutt’altro che attendibile, le pareti che spaccano con le spudorate tinte unite) che concretamente. Ma, senza girarci più di tanto attorno, il film si regge sulle otto splendide rappresentanti del cinema d’oltralpe dagli anni quaranta anni in poi. In questo tripudio di pulp di metà secolo, con interventi musicali affidati a Dalida, Sylvie Vartan e Sheila, tra le altre (il musical che si alimenta della memoria popolare seguendo la teoria truffautiana delle canzoni che più sono banali e più sono vere), nessuna è superflua e ognuna porta con sé un senso, una storia: dalla cameriera di colore con tendenza lesbo alla serva di facili costumi, dalle figlie complessate alla madre autoritaria, dalla nonna ambigua alla zia nevrotica fino alla sorella libertina. Se la rentrèe di Danielle De Darrieux è clamorosa, Isabelle Huppert è fantastica nel ritratto della sua instabile vergine insoddisfatta. E Catherine Deneuve, con la sua matronale presenza, e Fanny Ardant, nella sua eleganza sbarazzina, regalano la scena più sconvolgente, spudorata e birichina da molti anni a questa parte.

  • Anno: 2011
  • Durata: 103'
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: François Ozon

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