Braveheart è un film colossal del 1995 diretto e interpretato da Mel Gibson con Sophie Marceau e Brendan Gleeson. La pellicola narra la storia, romanzata, del patriota ed eroe nazionale scozzese William Wallace.
Il film, seconda regia di Gibson dopo L’uomo senza volto (1993), ha vinto 5 Oscar su 10 candidature nel 1996. Lo stesso Gibson è stato premiato con il Golden Globe per la miglior regia. Secondo alcuni il film ha svolto un ruolo chiave nel risveglio della coscienza nazionale scozzese. Ha portato al referendum sulla devoluzione dell’11 settembre 1997 (74,3% sì) e alla conseguente ricostituzione del parlamento scozzese, nel 1998. Per realizzare i combattimenti furono “arruolati” circa tremila militari dell’esercito irlandese ed utilizzate oltre 10 000 frecce. I ragazzi dell’esercito irlandese a giorni alterni vestivano le divise avversarie. A seconda delle scene da girare: era così possibile far sembrare gli schieramenti più numerosi, nonostante questi fossero già stati “infoltiti” tramite l’utilizzo di effetti speciali.
La trama di Braveheart
Nel tardo tredicesimo secolo, William Wallace torna in Scozia, la sua terra, dopo molti anni passati lontano. Il re di Scozia è morto, e re Edoardo I d’Inghilterra, il Plantageneto, si è insediato al suo posto. Dopo la morte del padre e l’assassinio della moglie, Wallace tiene testa agli oppressori inglesi guidando la sua patria attraverso la lunga e sanguinosa guerra di liberazione.
La recensione di Braveheart
Mel Gibson dopo l’edificante L’uomo senza volto, torna dietro la macchina da presa. E sforna una delle più riuscite e coinvolgenti ricostruzioni storiche da grande schermo. Racconta tra leggenda e testimonianza la figura di William Wallace, eroe nazionale e personaggio chiave nella guerra d’indipendenza scozzese contro l’occupazione degli inglesi.
Gibson sforna un film muscolare e oltremodo violento, rileggendo, come farà anche Scott con il suo Il Gladiatore, la storia per arricchirla di alcuni elementi tipici da kolossal americano come amore, patriottismo, vendetta e spettacolari battaglie che dimostrano l’indole del regista per il realismo estremo (vedi il finale in cui Wallace viene torturato davanti al popolo, estremismo visivo che ritroveremo nei suoi due successivi lavori, in particolare nel suo film più controverso, La passione di Cristo).
Un film da ricordare
Nonostante le molte inesattezze storiche e le non poche scivolate nella retorica, Braveheart è un film che negli anni ha conservato un impatto visivo ed emotivo di altissimo livello. Come i poemi di Omero sulla guerra di Troia e il ritorno a casa di Ulisse, anche il racconto di questo ribelle dal cuore impavido è pura epica. Mito laico che attorno al fatto storico costruisce quell’epopea narrativa necessaria a incidere nell’immortalità della leggenda. Perché, ovviamente, la leggenda non è la Storia. E, come tale, richiede un altro tipo di rievocazione che non è quella della ricerca delle fonti e dell’esercizio storiografico ma della retorica celebrativa e trionfalistica.