Incanta, avvince e stupisce la prima edizione dello Spoleto Film Festival diretto da Franco Mariotti con Associazione Amarcord. Costola ed evoluzione umbra di Primo Piano sull’Autore che per oltre trent’anni Mariotti ha diretto ad Assisi, il Festival ha visto i natali con un’edizione dedicata alla donna con il titolo: Primo piano. Pianeta donna. Dalle donne della Storia alle donne nella Storia del Cinema. “In questa nuova evoluzione di Primo Piano sull’Autore ci concentreremo sugli ingredienti che caratterizzano un film: le storie, i personaggi, i generi, le ambientazioni e non più sui soggetti” dice il direttore artistico mentre raccoglie dentro un caleidoscopio dai mille colori una manciata di opere di cineaste dall’incredibile forza inventiva, capaci di coniugare ammaliante poesia e straordinarie immagini.
Hanno partecipato alla realizzazione di Primo Piano. Pianeta donna oltre all’Associazione Amarcord, il Comune di Spoleto-Assessorato alla Cultura, il Centro Sperimentale di Cinematografia, il Ministero Beni e Attività Culturali. Fra le registe presenti Karin Proia, Susanna Nicchiarelli, Anne Riitta Ciccone, Alba Maria Calicchio, Silvia Cannarozzi, Antonietta De Lillo, Maria Rosaria Omaggio. Il Premio per la migliore attrice è andato a Barbara Bobulova, mentre Premi speciali sono stati assegnati a Sandra Milo, Donatella Finocchiaro e Vanessa Gravina.
Durante l’evento sono stati assegnati anche i Premi Domenico Meccoli Scrivere di Cinema assegnati a Maria Lombardo (La Sicilia), Cinzia Terlizzi (TG2), Michela Tamburrino (La Stampa), Alessandro Migliaro e Francesca Pierleoni (Ansa). Premio speciale a Michele Lo Foco, Premio Luca Svizzeretto a Elisabetta Bartucca e Premio Carlo Tagliabue a Tito e gli Alieni di Paola Randi.
Inaugurato con il film Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire con un’intensa interpretazione di Barbara Bobulova, lo Spoleto Film Festival si è concluso con un frammento di storia del Cinema, E piccerella (1922), un film di Elvira Notari, prima cineasta della storia che con un linguaggio che possiamo definire estetico-emozionale ha regalato agli spettatori inquadrature e volti che rappresentano ancora oggi emozioni ancestrali. Un’umanità intrisa di realismo tracciato dalle cronache della città partenopea che ha certamente ispirato anche Vittorio de Sica nella realizzazione di alcune sue indimenticabili opere. Restaurata di recente l’opera della Notari rappresenta una pietra miliare nella cinematografia internazionale per la sua vivida rappresentazione del dramma e per la sua capacità di mettere a nudo la tematica della dipendenza amorosa in maniera incredibilmente intensa. Uno strumento didattico che porta a riflessioni profonde sul montaggio, sugli effetti sonori a tratti dissonanti, ma anche sui contenuti ricchi di stimoli e di archetipi. La cineasta si colloca in mezzo a quel realismo magico che ha visto negli anni 20-30 esplodere artisti come Donghi, Casorati, Sbisà. La Notari insieme al marito fondò la Casa di produzioni Dora e divenne famosa in tutto il mondo per le sue opere che precorrono il Neorealismo. Tanto reali che uno spettatore sparò allo schermo durante una proiezione per uccidere il cattivo di turno.
Incastonato fra opere senza tempo delle cineaste, il Convegno dedicato alla donna che ha visto riunirsi esperti di cinematografia, arte e cultura fra cui Silvia Contini, Andrea Baffoni, Andrea Fioravanti, Paola Dei, Paola Severini Melograni, Caterina Federici, Luigi Mazzella, Maurizio Di Rienzo e Claudio Siniscalchi.
Paola Dei