Alle storie di amicizia fra uomini e lupi la letteratura e il cinema ci hanno abituati e, quasi sempre, con un buon esito: Alpha – Un’amicizia forte come la vita, film di avventura per ragazzi firmato da Albert Hughes, vuole narrare la prima storia di amicizia fra uomo e lupo, una storia antichissima, di circa ventimila anni fa (nel Paleolitico superiore), e al tempo stesso una storia di crescita ed iniziazione alla vita, caratterizzata dal rapporto tra il ragazzo protagonista, l’attore australiano Kodi Smit-McPhee (già apparso in The Road – La strada) e un magnifico lupo grigio che diventerà suo inseparabile compagno. I due giovani esemplari si troveranno ad affrontare una terribile avventura per poter portare a casa la pelle, avendo in comune molto più di quanto potessero immaginare: entrambi, infatti, vengono lasciati indietro dai rispettivi “branchi” di appartenenza perché feriti o creduti morti.
Keda, figlio di Tau, infatti, mentre apprende le brutali tecniche di caccia della sua tribù, alle quali non riesce ad aderire pienamente, rimane ferito da una mandria di bisonti e viene ritenuto morto. Dopo un risveglio traumatico, solo e ferito in una natura ostile, il ragazzo aiuterà e troverà solidarietà in un improbabile compagno e complice, un lupo che ha subito la sua stessa sorte, essendo stato abbandonato dal suo branco: i due combatteranno aspramente per la loro vita e per ritrovare la strada di casa, mentre la morsa del gelido inverno inesorabilmente si avvicina.
Le scene d’azione, anch’esse fondamentali protagoniste della storia, raffigurata dagli espressivi schizzi digitali del regista Albert Hughes (con la sceneggiatura di Daniele Sebastian Wiedenhaupt), sono immerse in una sorta di “Era glaciale” nella quale uomini e fiere si muovono guardinghi, impauriti, spietati. Solo il legame con la famiglia – di origine o adottiva, come si vedrà al termine della vicenda – può salvaguardare da una natura crudele e da animali ostili la tribù di uomini preistorici il cui capo (interpretato dal bravo Jóhannes Haukur Jóhannesson) si troverà a dover scegliere tra il dovere e gli affetti del cuore. Farà la cosa giusta, dovendo come capo abbandonare il figlio disperso durante una battuta di caccia, ma alla fine troverà la sua ricompensa, poiché il figlio riuscirà a tornare al villaggio.
Il film, girato in Canada ed Islanda, è ben supportato dall’uso del digitale, che contribuisce a rafforzare l’atmosfera di gelo e di ostilità degli elementi primordiali. Una curiosità: la produzione del film è stata investigata, durante le riprese, per la morte di cinque bisonti americani nelle foreste.