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Il Leone d’Oro alla carriera a John Woo a Venezia 67

La cerimonia di consegna a John Woo del Leone d’oro alla carriera della 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia avrà luogo al Lido venerdì 3 settembre alle ore 21.30 in Sala Grande (Palazzo del Cinema).

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John Woo

Una giornata da Leone d’Oro alla carriera:  John Woo a Venezia /

Venerdì 3 settembre in prima mondiale Jianyu (Reign of Assassins) di Woo

la versione restaurata del capolavoro The Killer (1989) e il remake di A Better Tomorrow (2010) firmato dal regista coreano Hae-sung Song

La cerimonia di consegna a John Woo del Leone d’oro alla carriera della 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia avrà luogo al Lido venerdì 3 settembre alle ore 21.30 in Sala Grande (Palazzo del Cinema).

Come proiezioni “propedeutiche” alla serata del Leone d’oro, giovedì 2 verranno proposti due film: uno dei capolavori di John Woo, The Killer (1989), nella versione restaurata dalla Weinstein Company, e Mujeokja, remake coreano del capolavoro A Better Tomorrow (1985), che sta ultimando in questi giorni a Seoul il regista Hae-sung Song, interpretato dai superdivi locali Jin-mo Joo, Seung-hun Song, Kang Woo Kim, Han Sun Jo.

La cerimonia di consegna di venerdì 3 settembre sarà seguita dalla proiezione in prima mondiale di Jianyu (Reign of Assassins), il film di Su Chao-Pin, prodotto da Terence Chang, di cui John Woo firma la supervisione alla regia. Jianyu (Reign Of Assassins), vanta un cast molto variegato e composto, accanto alla protagonista, la regina del film d’azione asiatico Michelle Yeoh, dalla superstar coreana Jung Woo Sung, e dalle star cinesi e taiwanesi Barbie Hsu, Wang Xueqi, Kelly Lin e Angeles Woo.

“Davanti a un suo film – scrive Marco Mueller per il catalogo della Mostra 2010  –  si rinuncia a giudicare la qualità della pagina scritta, talmente i set stilizzati e le riprese l’hanno contraddetta e bruciata per sempre. A Woo non interessa la traduzione in immagini di una sequenza, la mera descrizione di un’azione; si occupa del ritmo e delle cadenze, cerca la sillaba esatta dove far cadere l’accento così da rendere ancora più incandescente il lirismo. (…) Anche se sa coreografare come nessun altro morte e distruzione, i personaggi dei suoi film agiscono moralmente dall’inizio alla fine della storia e la sua etica cinematografica è manifesta: in ogni film importante sceglie di trascendere il materiale di partenza con una precisa adesione morale alla realtà del set; la messa in scena diventa allora la verifica del contenuto di verità di quel progetto.”

Thriller epico d’arti marziali, Jianyu (Reign of Assassins) è ambientato nella Cina antica, e vede l’esperta spadaccina Michelle Yeoh in missione, per riportare le spoglie di un monaco buddista nel luogo del loro riposo eterno. La leggenda vuole che i resti del santo monaco abbiano un potere segreto. Lungo la strada, la protagonista si innamora di Jiang, il cui padre fu ucciso proprio dalla setta di cui la ragazza fa parte. Tra i due nasce l’amore, sebbene la ragazza non sappia che Jiang è anch’egli un esperto di arti marziali. Presto però nascono tensioni tra i due, non appena la verità sul passato della ragazza comincia a emergere. Un triangolo letale comincia a prendere forma tra lei, Jiang e il gruppo di assassini che sta cercando le spoglie del monaco. La distribuzione internazionale di Jianyu (Reign of Assassins) è a cura di Fortissimo Films.

Regista taiwanese dal talento poliedrico, Su Chao-Pin ottiene i primi successi come sceneggiatore. The Cabbie (2000) riceve la nomination per la miglior sceneggiatura ai Premi Cavallo d’Oro di quell’anno, mentre Double Vision (Shuang tong, 2002) è il più grande successo tra i film in lingua cinese del 2002. L’episodio scritto da Su in Three: Going Home (Saam gaang, 2002), prodotto e diretto da Peter Chan, ottiene un notevole riscontro di pubblico in tutta l’Asia. Nel 2002 Su Chao-Pin scrive e dirige il suo primo film Better than Sex (Aiqing lingyao, 2002), una commedia dallo stile particolare, con elementi di humour, d’immaginazione e fantasia. Il film cattura l’interesse del pubblico e diventa il quarto più grande successo di tutti i tempi del cinema taiwanese. Nel 2005 Su Chao-Pin ha diretto il suo secondo film, Silk (Guisi), di cui è anche sceneggiatore e che unisce i talenti creativi dei migliori attori e produttori di Taiwan, Giappone e Hong Kong. Sia Tunneling che Silk (Guisi, 2005) hanno ricevuto il premio per la migliore sceneggiatura dall’Ufficio per l’Informazione, il “Ministero della Cultura” di Taiwan.

The Killer (Die xue shuang xiong, 1989), rivisitazione del cinema neo-noir di Jean-Pierre Melville, coniuga l’iperbole stilizzata della violenza e la messa in scena vorticosa, con atmosfere malinconiche e melodrammatiche, l’action-painting con l’approfondimento psicologico. Il film è considerato uno dei capolavori del cinema d’azione, nonché la prima summa della poetica cinematografica del suo regista, John Woo. Il film racconta la storia di un sicario (interpretato da Yun-Fat Chow, attore simbolo del regista), in preda ai sensi di colpa per aver ferito accidentalmente la giovane cantante Jennie durante una sparatoria. Jong accetterà il suo ultimo incarico come killer proprio con l’obiettivo di recuperare il denaro che serve a Jenny per sottoporsi ad un intervento chirurgico. Ma l’incarico risulterà quanto mai arduo e condurrà il protagonista in un viaggio senza ritorno che, fra tradimenti e redenzioni, troverà il suo apice in una sparatoria finale dai risvolti tragici. Pietra miliare per la diffusione internazionale del cinema di Hong Kong, The Killer deve la sua meritata fama alle innovative sequenze d’azione, che hanno dato seguito a innumerevoli tentativi d’imitazione. In esse, l’utilizzo rivoluzionario del montaggio fa sì che la violenza iperrealista delle sparatorie venga messa in scena con l’eleganza e la grazia di un balletto.

“È stato proprio a partire dal successo di Diphuet seunghung/The Killer – scrive ancora il Direttore della Mostra – che Woo ha contribuito come nessun altro a cambiare l’immagine internazionale del cinema di Hong Kong, così che sapesse infine imporsi, in modo stavolta duraturo, all’attenzione di pubblico e critica stranieri. (…) Già con la fine degli anni Ottanta, è dunque divenuto figura di riferimento per le correnti di continuo rinnovamento del cinema di genere a Hong Kong e in Corea del Sud”.

È una filiazione che non si è mai arrestata: si sta ultimando in queste settimane a Seoul la post-produzione di Mujeokja, remake coreano di Yinghung boonsik/A Better Tomorrow (1985), diretto dal regista coreano Hae Sung Song.

Hyuk e Chul sono due fratelli separati dalla nascita. Hyuk, il più vecchio, è diventato il boss di una banda criminale, mentre Chul è diventato un poliziotto. Hyuk e Young-chun, entrambi a capo della gang, condividono 10 anni di amicizia, un rapporto messo a repentaglio dal comportamento di Tae-min, uno dei gangsters. Hyuk vuole uscire dalla gang, mentre Chul lotta per eliminare le bande criminali. Young-chun vuole invece stabilizzarsi e rifarsi una vita. Il rapporto tra di loro è segnato da ferite profonde e da incomprensioni. A seguito del complotto organizzato da Tae-min per assumere il controllo della banda, le loro storie prenderanno direzioni sorprendenti che porteranno a un finale imprevedibile.

Mujeokja (2010) è una coproduzione internazionale coreana, tailandese, giapponese e hongkonghese prodotta dalla Fingerprint Pictures (Corea del Sud) con la Fortune Star Entertainment (Hong Kong) e la Zuzac (Tailandia). Il film sarà distribuito in Asia (ad eccezione di Cina e Giappone) da Fingerprint, ed internazionalmente (inclusa la Cina) da CJ Entertainment.

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