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FESTIVAL DI CINEMA

Si è aperto ieri a Cagliari l’Across Asia Film Festival

Giunta  alla sua sesta edizione, la lodevole e interessantissima iniziativa quest'anno si concretizza in un progetto ambizioso che si focalizza sulla produzione cinematografica del sud est asiatico, concentrandosi in particolare sulle produzioni di Tahilandia e  FIlippine, ma comprendendo anche Singapore, Indonesia, Giappone e Cina

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Si è aperto ieri a Cagliari l’Across Asia Film Festival, che nel 2018 si presenta con il titolo titolo Ghosts of Asia, manifestazione interamente dedicata al cinema asiatico, la cui programmazione sarà incentrata sui linguaggi più innovativi di produzioni indipendenti contemporanee provenienti da aree geografiche specifiche del continente. Giunta  alla sua sesta edizione, la lodevole e interessantissima iniziativa quest’anno si concretizza in un progetto ambizioso che si focalizza sulla produzione cinematografica del sud est asiatico, concentrandosi in particolare sulle produzioni di Tahilandia e  Filippine, ma comprendendo anche Singapore, Indonesia, Giappone e Cina.

Si è preso in considerazione, nell’intento di valorizzarlo, il lavoro di registi indipendenti che spesso non hanno alcun riconoscimento nel loro paese, anzi, in alcuni casi vengono addirittura censurati,  puntando sul loro linguaggio caratteristico e originale, e attingendo, cercando di condividere questo aspetto poco noto al grande pubblico, alla straordinaria vitalità di questo cinema in un contesto culturale così diverso dal nostro, che nonostante possa avvalersi di limitatissime risorse economiche è da anni incredibilmente prolifico e attivo. Sono tantissimi i temi attraverso i quali spaziano le opere selezionate, firmate da  un insieme variegato di autori che utilizzando  Settima Arte come testimone artistico fondamentale di ciò che accade in questi paesi, consentono di        affrontare, dalla lotta per i diritti umani, alla censura, alle conseguenze disastrose del cambiamento climatico, agli effetti dell’economia attuale.

La manifestazione comprenderà diverse prime italiane, tra le quali, fiore all’occhiello,  l’ultima opera del regista filippino Lav Diaz, Leone d’Oro a Venezia nel 2016. E ancora ci saranno masterclass, incontri, convegni e spazi dedicati al cinema sperimentali con installazioni e sonorizzazioni, diffusi per tutta la città. Saranno tanti e notevoli gli ospiti internazionali – come il regista thailandese Thunska Pansittivorakul, censurato in patria per le sue opere, il pluripremiato regista filippino Khavn De La Cruz, insieme alla sceneggiatrice e produttrice Achinette Villamor, vincitrice del FAMAS Awards 2018 e  il regista e danzatore buto Masaki Iwana. Tra gli artisti presentati, per la prima volta in Italia, i thailandesi Jakrawal Nilthamrong e Taiki Sakpisit.

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