Che gli scenari della nostra politica siano diventati rappresentativi della tragedia nazionale se ne sono resi conto un po’ tutti, ma il cinema in particolare insiste spesso nel fare della realtà pubblica e istituzionale un teatrino in cui dramma e commedia si incontrano in un teatrino di rappresentazioni comiche e grottesche. Ne abbiamo avuto esempio nel recente Fahrenheit 11/9, in cui tra le varie ipotesi che il film cercava di dimostrare ce n’erano almeno due che vale la pena di ricordare: la prima partiva dall’elezione presidenziale di Donald Trump, per attestare come la scelta di partecipare alla vita politica sia spesso più un pretesto che l’espressione di prendere parte in maniera costruttiva alle varie fasi della dimensione pubblica; l’altra, invece, segnalava la presenza di un sostanziale rinnovamento che anche negli Stati Uniti, così com’è accaduto in Italia, era il risultato di una spinta proveniente dal basso e cioè da candidati selezionati tra la gente comune.
Un po’ di questo spirito si ritrova in Italian Politics, il film di Davide Parenti e Claudio Canepari, dove la partecipazione di Ismaele La Vardera alla campagna elettorale per le elezioni comunali di Palermo del 2017 diventa il pretesto per denunciare le malefatte della politica attraverso le registrazioni degli incontri effettuati dal candidato con i rappresentanti dei più importanti partiti politici. In questo modo, a farla da protagonisti – filmati dalla telecamera nascosta di La Vardera, – sono tra gli altri Rosario Crocetta, Totò Cuffaro, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e molti altri, inconsapevoli attori di un documentario in cui ad andare in scena sono le strategie messe in campo da ciascun schieramento per cercare di assicurarsi la “partita”. Se i toni della messinscena e pure lo stile di ripresa sono quelli ridanciani e canzonatori tipici de Le iene, per il fatto di essere diretto dagli autori storici del celebre show televisivo di cui, peraltro, in veste di inviato speciale fa parte anche La Vardera, bisogna dire che Il sindaco – Italian Politics 4 Dummies nel tentativo di scoperchiare il marcio che si nasconde nella politica italiana risulta piuttosto innocuo e, anzi, finisce per rappresentare i suoi interlocutori in maniera addirittura più simpatica di come il pubblico è abituato a vederli nel loro naturale contesto. Che poi il voto di scambio e gli accordi politici tra gli opposti schieramenti non facciano più notizia anche quando il maltolto si compie davanti ai nostri occhi – come succede nel film – è forse il segno di una sconfitta che ci appartiene più di quanto si creda. Così, se c’è un merito da attribuire a Italian Politics è la consapevolezza che a essere filmata è, in realtà, la nostra indifferenza alle questioni relative alle sorti del bene comune.