Robin Hood di Otto Bathurst, la versione rock del celebre ladro in calzamaglia
Il nuovo Robin Hood è debitore a tutta una serie di pellicole, come per esempio Il destino di un cavaliere, che possiedono un'anima profondamente rock, capace di ribaltare le convenzioni
Robin Hood, al secolo Robin di Loxley (Taron Egerton, Kingsman, Rocketman) conduce un’esistenza da sogno, tra gli agi della nobiltà e l’amore della bella Marian (Eve Hewson, Papillon, Il ponte delle spie), fin quando la chiamata alle armi non lo strappa da tutto ciò. Impegnato per quattro anni nelle Crociate contro gli infedeli, al suo rientro trova un paese radicalmente cambiato, dove regnano povertà e corruzione.
Robin Hood | Una leggenda che non tramonta mai
Figura mitica ed intramontabile, il cosiddetto principe dei ladri o ladro gentiluomo non smette di affascinare ed appassionare con il suo coraggio, la grinta e la sete di giustizia, e se si pensa che la sua prima apparizione letteraria risale niente meno che al 1377, la leggenda si presenta ancora più maestosa.
A distanza di otto anni dal precedente lungometraggio dedicato a Robin Hood, per la regia di Ridley Scott e con Russell Crowe a vestire la celebre calzamaglia del protagonista, arriva l’ennesimo progetto. Diretto dal poco noto Otto Bathurst, alla sua prima importante prova nel cinema – nel suo curriculum compaiono alcuni episodi di prestigiose serie tv come Peaky Blinders e Black Mirror – il film è interpretato dal giovane Taron Egerton, da Jamie Foxx e da Ben Mendelsohn.
Il nuovo Robin Hood in tinta rock
Il nuovo Robin Hoodè debitore a tutta una serie di pellicole, come per esempio Il destino di un cavaliere, che possiedono un’anima profondamente rock, capace di ribaltare le convenzioni (anche le più semplici e riconoscibili) al fine di modernizzare, di rendere più accattivante, un determinato argomento e/o genere. La scelta poi di cambiare alcuni dei passaggi della storia, che tutti o quasi conoscono, incuriosisce e differenzia in qualche modo il film, senza però necessariamente arricchirlo.
Robin Hoodsi rivela infatti il classico blockbuster da grande pubblico, pieno zeppo di azione, buoni sentimenti e prevedibilità, per cui i pochi personaggi interessanti – vedi John (Foxx) e Will (Jamie Dornan) – vengono presto ricondotti alla linearità, non abbastanza o adeguatamente sfruttati.
Nonostante ciò, e per restare in tema, la pellicola ha più di una freccia al suo arco, potendo godere non solo su un cast di giovani ed aitanti, ma anche su una regia brillante, dinamica, capace di ottenere il massimo dell’effetto con pochi tocchi precisi, indirizzati per lo più ad un pubblico abituato a videogame, videoclip e quant’altro. Ultima nota positiva a quell’aura shakespeariana incarnata dal sempre bravissimo Mendelsohn, nei panni dello Sceriffo di Nottingham.
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