Ogni tanto qualche bella notizia, in questi tempi dalle passioni così tristi: anche Milano ha la sua sala cinematografica dentro un ospedale, il Niguarda, la seconda in Italia dopo quella del Gemelli di Roma, grazie soprattutto al lavoro dell’associazione MediCinema Italia Onlus (e al finanziamento di Walt Disney Italia). Si tratta di uno spazio di ottanta posti (grigie, chiare, le pareti, grigie e di un arancione acceso le poltrone) raggiungibile da ogni parte della struttura nonostante la sua vastità, attraverso percorsi protetti per i pazienti, e realizzato per ospitare anche persone allettate o in carrozzina. Lo si vede nel breve video con la regia di Giuseppe Tornatore e la musica di Claudio Baglioni: uno spot emozionante, come la riuscita di questo progetto che ha visto impegnate anche le forze istituzionali (il Comune), un generoso crowdfunding cittadino, e la grande energia da parte dei volontari.
Proprio sull’efficacia del volontariato milanese insiste il sindaco Giuseppe Sala, che la mattina del 13 novembre ha aperto la conferenza inaugurale: “Una persona su dieci dedica parte del proprio tempo alla solidarietà; la forza di Milano oggi è proprio quella di saper coniugare l’intensità e la qualità delle energie cittadine con lo sviluppo, la crescita con il desiderio di condividere“.
Insieme a lui hanno partecipato all’incontro con la stampa: l’Amministratore Delegato The Walt Disney Company Italia Daniel Frigo, la Presidente di Medicinema Italia Onlus Fulvia Salvi (a detta di tutti, l’anima del progetto), il Direttore Generale del Niguarda Marco Trivelli e la Dott.ssa Gabriella Bottini. È stato un continuo ringraziare e ringraziarsi, ma si sentiva che non era solo di circostanza, se ne avvertiva la sincerità, per cui neanche tanto noioso.
La dottoressa Gabriella Bottini che è Prof. Ordinario dell’Università di Pavia e responsabile del centro di Neuropsicologia Cognitiva dell’Ospedale Niguarda, è senza dubbio la persona più qualificata per parlare di cinematerapia:: “Il cinema fa del bene perché riunisce le persone e le “anima” con stimolazioni sensoriali visive e acustiche. Quando gli stimoli vengono trasmessi secondo metodi controllati, allora il possibile beneficio a persone malate può essere misurato e provato tanto da diventare un trattamento vero e proprio. Obiettivo di MediCinema è la sperimentazione e misurazione di questo percorso per finalità di cura”.
Ha anche esposto brevemente in cosa consiste la sua ricerca clinica: vengono sperimentati stimoli visivi positivi (e il Museo Interattivo del Cinema ha già selezionato nel suo immenso patrimonio le pellicole più efficaci) su un certo numero di persone sottoposte a test di controllo, e poi sui pazienti, fino a raggiungere indici preditivi che siano validi, il più oggettivamente possibile.
Merita di essere valorizzato anche l’intervento del direttore di Niguarda, Marco Trivelli, che ha legato l’iniziativa di Medicinema al desiderio del paziente di partecipare alla cura, vivendo in ambiente bello, perché il bello è un modo per rispondere al male, un’arma per fronteggiare e vincere la guerra contro la malattia. E, soprattutto per le lunghe degenze, aggiunge la dottoressa Bottini è bene non lasciare la vita interamente fuori dell’ospedale, e il cinema, lo sappiamo, è ciò che meglio la rappresenta.
Viene da sorridere al pensiero che Freud nutriva una dichiarata avversione per il cinema. Fortunatamente, poi, gli psicanalisti Cesare Musatti e Ignazio Senatore hanno studiato il legame tra il linguaggio del cinema e quello dell’inconscio, e Hillman con Le storie che curano ha insistito sul valore terapeutico della narrazione in tutte le sue forme.
In questa mattinata di festa, non si sono scomodati i teorici del cinema e della psiche, non ce n’è stato bisogno. È bastata l’atmosfera seria, commossa, ma anche divertita, con l’apparizione in sala di Topolino e Minnie, il sindaco che batteva le mani a tempo di musica, fino al Topoaperitivo. Sì, perché Disney Italia, oltre a sostenere l’associazione Medicinema, festeggia il novantesimo compleanno di Topolino. Sarebbe stato bello poter partecipare al debutto della sala anche il giorno prima, riservato ai bambini e agli adolescenti ospedalizzati, insieme alle loro famiglie. Forse non sarà stato proprio come nello spot di Tornatore, ma immaginiamo sia stato davvero entusiasmante.