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Trieste Science + Fiction Festival: Await Further Instructions di Johnny Kevorkian

All’angosciante lungometraggio britannico vanno il Premio Nocturno Nuove Visioni e la Menzione Speciale del Premio Asteroide

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Film di notevole impatto, che alterna situazioni fortemente ansiogene a sagaci momenti di riflessione sull’andamento sempre più schizofrenico di una società degradata, Await Further Instructions di Johnny Kevorkian è in effetti uno dei lavori che ci hanno convinto di più, all’ultima edizione del Trieste Science + Fiction Festival. Ed è confortante sapere che ben due giurie ne siano rimaste altrettanto colpite. Sono pertanto saltati fuori un premio e una menzione speciale, dalle cui motivazioni può essere utile partire, una volta tanto, per inquadrare meglio il valore del lungometraggio in questione.

Cominciamo pure dalla Menzione Speciale attribuita dalla giuria del Premio Asteroide, principale riconoscimento del festival triestino per i film che vi concorrono: “Await Further Instructions è il primo film di genere post Brexit: contiene una critica politica di brutale potenza; è un’opera premonitrice rispetto ai nostri tempi e costituirà per molti anni a venire un fondamentale punto di riferimento.”
Ed ecco invece la motivazione del Premio Nocturno Nuove Visioni, riconoscimento assegnato ad un’opera significativa e originale per l’evoluzione del cinema di genere da Nocturno, la principale rivista italiana dedicata al cinema di genere: “Attualissimo e retrò allo stesso tempo, il film è una spassosa, frenetica e terrificante escursione in una Twilight Zone dove i generi si fondono e trovano una nuova dimensione.”
Come a dire, sommando gli addendi: un intrattenimento da brividi concepito con arguzia e conoscenza del genere (o dei generi) di riferimento, cui si abbina una forte, motivata critica sociale. Perché, indipendentemente da quale punto d’osservazione privilegiato si voglia adottare, il lungometraggio del britannico Johnny Kevorkian riesce a sviluppare brillantemente entrambe le prospettive.

Ci permettiamo semmai di dissentire dalla foga con cui la giuria di uno dei premi ha voluto coniare la definizione di “primo film di genere post Brexit”. Un po’ perché la scelta di identificare la Brexit quale evento apocalittico, capace di traviare le coscienze e generare mostruosi contraccolpi sociali, ci sembra corrispondere più alle paranoie di pochi intellettuali dalla sconfinata fede europeista che a un genuino sentimento popolare. Un po’ perché le tendenze isolazioniste storicamente accertate, il venir meno del Welfare e i conflitti sociali impostati talvolta su base etnica, questi sì fenomeni preoccupanti facilmente associabili al Regno Unito, proprio di recente sono già confluiti in trame e background di prodotti per certi versi affini, alcuni anche di buon livello: basti pensare all’innovativa serie sugli zombi, In the Flesh, scoperta pochi anni fa grazie al Ravenna Nightmare.
Indubbio è che l’autoritarismo annidatosi, assieme a paranoie diffuse e a derive xenofobe, nel cuore della famiglia protagonista, costituisca la miccia da cui prendono vita le situazioni più drammatiche dell’angosciante lungometraggio. In virtù di una premessa che ricorda celebri episodi di The Twilight Zone e di altre serie coeve (ottima quindi la parafrasi compiuta dalla giuria di Nocturno, nel motivare il premio), i protagonisti si ritrovano all’improvviso prigionieri della casa di famiglia, isolati dal mondo esterno per la presenza di una misteriosa barriera, spessa e impenetrabile. A fornire loro informazioni solo un programma di emergenza alla TV. Ma sarà davvero il Governo a fornire loro istruzioni, peraltro sempre più assurde, su come agire, oppure la minaccia è più grave di quanto loro riescano a immaginare?

Quel che a noi importa rilevare è che l’ottuso adempimento di tali richieste da parte dei membri più omologati e reazionari della famiglia genererà conseguenze disastrose. Tutto ciò in sintonia tanto con l’approccio tipico dei prodotti di fantascienza in voga negli anni della Guerra Fredda, qui abbondantemente citati, che con altri cupi scenari; quelli cioè in cui sono la passiva assuefazione alla violenza degli schermi televisivi, le reazioni paranoiche a uno stato di assedio prolungato e la mutazione di corpi posseduti da forze aliene, gli elementi raffigurati con maggior insistenza. Come a prendere, in questo eclettico ma funzionale mosaico di generi, il meglio delle poetiche di Cronenberg, Carpenter, Hooper e altri Maestri dell’immaginario fanta-orrorifico.

  • Anno: 2018
  • Durata: 91'
  • Distribuzione: MPI Media Group
  • Genere: Fantascienza, Horror
  • Nazionalita: Gran Bretagna
  • Regia: Johnny Kevorkian

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