‘Letters to Juliet’ di Gary Winick è adesso su Netflix

La storia d’amore più famosa e tragica della letteratura, quella di Romeo e Giulietta, continua a produrre frutti artistici sempre nuovi. È il caso del romanzo Lettere a Giulietta delle sorelle Ceil e Lise Friedman su cui si basa il piacevole film-comedy Letters to Juliet, ultima fatica del regista newyorkese Gary Winick. Il cineasta è stato precendentemente premiato al Sundance Film Festival con il premio alla regia per Tadpole-un giovane seduttore a New York.

Su Netflix dal primo settembre 2023.

Letters to Juliet, la trama

Letters to Juliet ripropone il mito dell’amore fra due ragazzi di famiglie rivali, Giulietta e Romeo, ma calato nei giorni nostri. Una giovane giornalista americana, Sophie Hall (Amanda Seyfried), giunge a Verona per accompagnare il fidanzato, uno chef appassionato di vini e buona cucina (Gael Garcìa Bernal) che vuole aprire un ristorante a New York. Lei entra presto a far parte di un gruppo di volontarie che rispondono ai cuori travagliati di tutto il mondo che chiedono consigli amorosi. Grazie al fortuito ritrovamento di una lettera scritta nel 1957, Sophie diventerà involontariamente artefice del ritorno in Italia dell’autrice. Claire Smith (una splendida Vanessa Redgrave), accompagnata dal giovane nipote Christopher Egan, è decisa a ritrovare l’amore perduto in gioventù.

Vanessa Redgrave e Amada Seyfried in “Letters to Juliet.”

Sarà questo lo spunto per un viaggio fra colline e vigneti, intorno a magnifiche località nostrane. Sulle tracce del passato ed al tempo stesso del futuro. Una ricerca che porterà sospiri d’amore e novità nelle vite di entrambe le donne.

Letters to Juliet, una commedia sofisticata

Il film è costruito sulla trama classica di una commedia sofisticata. Miscela con sapienza tradizioni tipicamente italiane e sentimenti universali, risultando gradevole, divertente e ben congegnato. È capace di incastrare ad arte, scena dopo scena, i vari tasselli della storia, servendosi ora delle sfaccettature di personalità dei protagonisti, ora delle magnifiche location (in interni ed esterni, fra tutte ricordiamo Borgo Scopeto e Caparzo, dove si produce il Brunello di Montalcino), fino al sospirato finale, atteso anche dagli spettatori meno romantici. C’è poco da fare: i registi made in USA sono davvero maestri del genere:

Ci sono alcuni film dove la location diventa personaggio – afferma il regista – se sei cresciuto a New York con i film di Woody Allen, è una cosa che senti molto ed è la sensazione che ho di questo film e dell’Italia, un paese straordinario dove c’è qualcosa che ti entra dentro ed esce fuori durante le recitazioni…i colori, gli edifici… non esiste al mondo un altro posto come questo.

Letters to Juliet, una commedia sofisticata

Il film, dalla bellissima fotografia, è illuminato dalla presenza di Vanessa Redgrave nei panni di Claire. Il fascino della Redgrave, con i suoi anni, le sue rughe, il suo stile naturale e la sua presenza scenica, pervade l’intero film. Inoltre, è un monito per tante giovani attrici di come l’eleganza, la bravura e l’intensità interpretativa siano legate maggiormente al lavoro serio, all’approfondimento interiore e all’intelligenza. Brave e simpatiche le co-protagoniste, un gruppo di attrici che risponde alle lettere nel retrobottega del ristorante, appassionate ed intente depositarie di tanti segreti amorosi. Si tratta di Marina Massironi, Lydia Biondi, Milena Vukotic e Luisa De Santis.

Una curiosità: sono stati necessari tre mesi di negoziati fra la produzione e il Comune di Verona per far chiudere per breve tempo la casa di Giulietta e convincere l’Amministrazione locale che questo piccolo sacrificio (solo due giorni di chiusura ai turisti) avrebbe fruttato un beneficio turistico a lunga scadenza.

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