Un altro bel colpo messo a segno da Shockproof, la giovane casa di distribuzione per l’home video, che recentemente ha reso disponibile per il mercato italiano l’ottimo Colossus (Colossus: The Forbin Project, 1969), diretto da Joseph Sargent (nome d’arte di Giuseppe Danielle Sorgente, abile regista statunitense di origine italiana, più volte candidato al Golden Globe per le mini-serie e film per la televisione). Il film, tratto dall’omonimo romanzo di del 1966 di D. F. Jones, è di un’attualità sconcertante, laddove, sebbene sfruttando – e non poteva essere altrimenti – un’iconografia fantascientifica tipicamente anni Settanta, mette al centro della narrazione la questione delle intelligenze artificiali, nella fattispecie il super computer Colossus, il quale, creato per prevenire una possibile guerra nucleare, si mette autonomamente in contatto con il suo omologo sovietico, sottraendosi pericolosamente ai comandi di chi l’aveva progettato. Da qui prende corpo l’esponenziale tensione che monta durante la visione, poiché, oltre a essere fuori controllo, Colossus si ramifica in tutte le macchine del pianeta, obbligando Stati Uniti e URSS a sottostare ai suoi comandi.
La bellezza del film di Sargent risiede innanzitutto nell’ottima fattura, dalle scenografie agli effetti speciali, dalla regia, accorta e non priva di personalità, alla recitazione degli attori, Eric Braeden, Susan Clark e Gordon Pinsent, ciascuno egregiamente calato nel proprio ruolo. Tra l’altro, a circa metà della visione, l’azione si trasferisce a Roma, luogo intermedio tra i due blocchi contrapposti, che tentano disperatamente di risolvere una situazione che si fa sempre più drammatica.
Coevo del ben più celebre 2001: A space odissey del maestro Stanley Kubrick – con il quale non è paragonabile, anche perché privo delle sue altisonanti ambizioni – Colussus non può non far pensare ad Hal 9000, giacché, in entrambi i casi, l’insubordinazione delle macchine pensanti rovescia i rapporti di potere, mettendo a repentaglio l’incolumità dell’essere umano. Viene, quindi, articolato in maniera non banale il delicato rapporto creatore-creatura che, al di là dei nefasti effetti cui si assiste durante il film, rimanda a complesse e decisive questioni filosofiche, etiche ed estetiche. Fino a che punto possono essere delegati a una macchina compiti di strategica importanza? Inutile sottolineare quanto a tutt’oggi la faccenda sia di cruciale importanza, laddove sempre più funzioni della vita quotidiana sono affidate a computer, a memorie virtuali, a un apparato autonomo che se cortocircuitasse renderebbe impossibile la prosecuzione della normale esistenza organizzata sullo sfondo comunitario delle odierne società.
Per questi motivi, Colussus è un film senz’altro da non perdere e a cui restituire quell’attenzione da troppo tempo ingiustificatamente sottrattagli. Pubblicato e distribuito da Shockproof, il film è disponibile in dvd, in formato 2.35:1, con audio in italiano e inglese e sottotitoli opzionabili. La copia messa a disposizione è stata ottenuta con una scansione digitale (2K) del negativo originale integrale. È presente, inoltre, un’introduzione al film a cura di Michele De Angelis.