La Sony, non potendo più rilanciare le origini di Spider-Man, ha deciso di rilanciare la genesi di uno dei nemici più famosi dell’arrampicamuri: Venom. L’ultima volta che l’antieroe per eccellenza era stato stato portato al cinema era nello Spider-Man 3 diretto da Sam Raimi, ma quello che era apparso come un timido e forzato tentativo di inserire nella storyline del film il nemico per eccellenza dell’Uomo Ragno, con il Venom in CGI diretto da Ruben Fleischer lo spettatore si trova davanti un personaggio completamente reinventanto, più aderente all’originale e più spaventoso.
Il film è ora disponibile su Netflix.
Chi è Venom?
Il simbionte è un parassita che per sopravvivere sulla Terra deve legarsi a un altro essere vivente. Quando entra in contatto con Eddie Brock sprigiona le sue vere potenzialità, fondendo in un unico corpo un essere con due anime diametralmente opposte, potente e potenzialmente inarrestabile. Ma legandosi con il personaggio interpretato da Tom Hardy, il Venom diretto da Fleischer svela anche qualcosa di diverso e più in linea con le aspettative del pubblico: una singolare supereroe metà buono e metà cattivo. Il personaggio Marvel che nasce sulle pagine dei fumetti, da cui il film trae ispirazione, fonde la pazzia di Eddie Brock con l’odio del simbionte per Spider-Man, dando vita a un antieroe potenzialmente imbattibile e psicopatico, guidato solo da una propria legge morale: uccidere chiunque non reputi un innocente. Si tratta, quindi, di una personalità complessa e imprevedibile, con cui il cinema non si era ancora misurato.
Il compito di Ruben Fleischer non era affatto semplice, ma attraverso il volto di Tom Hardy, il regista riesce a mostrare soprattutto lo sconvolgimento dei corpi, il logorio della carne, e a rendere percepibile la lotta e lo stravolgimento della natura umana a cui Venom spinge Eddie Brock. Un film che gioca con l’horror e la violenza, anche se quest’ultima viene edulcorata fin troppo da un’ironia troppo generosa. Eppure, nonostante la possibilità di dare vita adun protagonista veramente unico – un antieroe all’altezza delle controparti Marvel visti al cinema -, Fleischer decide di mostrare pedissequamente l’ennesima origin story, dirigendo un film così classico nel suo arco narrativo da depotenziare l’iniziale novità data dal personaggio.
La scelta del cast
Con Venom, il primo cinecomic realizzato dalla Sony dopo il riavvicinamento all’industria Marvel (che compare qui come produttore), il regista ha deciso di intraprendere la strada più sicura possibile, scegliendo di posare sulle spalle di Tom Hardy il compito di dare all’intero progetto una vera e propria personalità; di combinare con l’atmosfera molto cupa della prima parte le continue forzature comiche che caratterizzano la seconda metà, finendo per indebolire l’elemento più divertente di tutto il film: il conflitto tra le due nature, quella aliena e quella umana.