Chocolat, un film del 2000, diretto dal regista Lasse Hallström con Juliette Binoche e Johnny Depp. Il film è tratto dal romanzo omonimo dell’autrice britannica Joanne Harris, pubblicato nel 1999. Il film si è rivelato un buon successo di pubblico, costato 25 milioni di dollari, ne ha incassati 150. Il film ha ricevuto cinque nomination agli Oscar 2001 come miglior film, migliore attrice Juliette Binoche, migliore attrice non protagonista Judi Dench, migliore sceneggiatura non originale e migliore colonna sonora originale Rachel Portman, e 4 candidature a Golden Globes. Al Box Office Usa Chocolat ha incassato 71,3 milioni di dollari.
Sinossi
In una provincia francese senza tempo arriva bel bella in un paesino la girovaga Vianne, con figlioletta a carico. Affitta un negozio, apre una “cioccolateria” e suscita scandalo: soprattutto presso il conte-sindaco che domina il villaggio, ma anche fra i paesani bigotti. Vianne è una maga (del cioccolato, e di tutto il resto): le sue praline risvegliano negli esseri umani desideri repressi, vitalismi nascosti, bisogni urgenti. Qualcuno la ama. Molti la odiano.
La ricetta di Lasse Hallström per la perfetta commedia romantica non è adatta ai diabetici: il regista svedese, infatti, non ha paura di esagerare con la saccarina (in tutti i sensi) e di sciorinare retorica e riconciliazioni famigliari strappalacrime. Anche se non originale, però, la storia di Vianne, “diabolica” ispiratrice di ossessioni al cacao, resta godibile, grazie anche ai simpatici personaggi di contorno: dal conte bacchettone che annega nel cioccolato, interpretato da Alfred Molina, alla nonna ribelle (una sempre gradevole Judy Dench) che ha rotto i rapporti con la figlia conservatrice, la lamentosa e segaligna Carrie-Ann Moss. Certo, non mancano le ingenuità da sussidiario, come il razzismo nei confronti dei “ratti” zingari che frequentano saltuariamente il paese o i rapporti conflittuali genitori-figli abbozzati con faciloneria. Ma Johnny Depp è in forma e perfettamente a suo agio nei panni del gitano rubacuori: tanto può bastare per convincere buona parte del pubblico, nonostante la durata eccessiva. Chocolat, tratto dal romanzo di Joanne Harris, esplicita completamente il proprio manicheismo di fondo: buoni e cattivi sono effigiati a colpi di accetta sulla sceneggiatura. Ma la divina eleganza della macchina da presa mossa dal regista scandinavo, la bravura del coro di attori ed il cibo come veicolo di piacere e non di impurità danno nerbo ad un film confezionato benissimo e fotografato magnificamente da Roger Pratt. Le due ore di pellicola scorrono dolcemente, sostenute dall’ottima sceneggiatura di Robert Nelson Jacobs che offre esilaranti dialoghi colorati da uno humour brillante e raffinato, non dimenticando di commuovere con semplici ma toccanti momenti di riflessione. La vivace atmosfera della pellicola è amplificata dall’incalzante musica quasi da flamenco che segue costantemente le vicende dei personaggi. Juliette Binoche offre una straordinaria interpretazione che le è valsa la nomination agli Oscar: affascinante e combattiva, non è mai stata così piena di vitalità e di passione.