Film da Vedere

La sottile linea rossa, il grido di Terrence Malick contro la guerra

Magnifica sinfonia sull’orrore della guerra e sull’estasi arcaica e immutabile della natura. Le voci fuori campo diventano un frastagliato di voci interiori, una gamma di emozioni e conoscenze, di saggezze e di convinzioni. Il pessimismo di Malick è profondo: le speranze e l’amore nulla possono contro il male distruttore. Orso d’Oro a Berlino nel 1999

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La sottile linea rossa (The Thin Red Line) è un film del 1998 diretto da Terrence Malick, con un cast di grandissime star che hanno accettato anche ruoli secondari pur di partecipare; è il terzo lungometraggio del cineasta statunitense che in 25 anni di carriera prima di quest’opera aveva realizzato solo altre due pellicole. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di James Jones (1962), vero reduce. Il titolo si riferisce a un verso di Rudyard Kipling dal suo poema Tommy, tratto dalla collezione Barrack-Room Ballads, nel quale Kipling descrive i soldati come “una sottile linea rossa di eroi“. Il poema di Kipling è a sua volta basato sull’azione dei soldati britannici nel 1854 durante la guerra di Crimea, chiamata “The Thin Red Line (Battle of Balaclava)”. Con Jim Caviezel, Sean Penn, Woody Harrelson, Nick Nolte, George Clooney, John Travolta, Adrien Brody, Jared Leto, John C. Reilly, John Cusack.

Sinossi
Guadalcanal (Isole Salomone – Sud del Pacifico), 1942: la compagnia di fucilieri Charlie di un reparto dell’esercito statunitense viene mandata alla conquista di un campo d’aviazione giapponese posto in cima a una collina dell’isola. Il gruppo di militari è guidato dal mite capitano Staros, agli ordini dell’ambizioso colonnello Tall. Durante il lungo assalto si consumeranno le vicende e i tormenti interiori di un gruppo di uomini costretti a confrontarsi con i propri doveri e soprattutto con la follia della guerra, mentre tutt’intorno la natura, lussureggiante e indifferente, sembra cullarli e contrapporsi alla loro logica. Il soldato Edward Train così descrive nel pensiero tutti i suoi interrogativi su questa follia: «Chi ci sta uccidendo, derubandoci della vita e della luce, beffandoci con la visione di quello che avremmo potuto conoscere? La nostra rovina è di beneficio alla terra, aiuta l’erba a crescere, il sole a splendere?»

Film epico e spirituale al contempo, bellico e filosofico, denso di riflessioni e di violenza. Diretto da Terence Malick, La sottile linea rossa esce nel 1998 e nel 1999 conquista l’Orso d’Oro al Festival di Berlino; riceve sette candidature per il Premio Oscar senza, tuttavia, aggiudicarsi nessuna statuetta. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di James Jones, narra le vicende di una compagnia di soldati statunitensi impegnati nella conquista dell’isola di Guadalcanal nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale.  Lungo quasi tre ore, il film presenta un numero impressionante di star inserite nel cast, che accettarono parti minori pur di comparire qualche minuto: Sean Penn, Nick Nolte, George Clooney, John Cusack, James Caviezel, Adrien Brody, Simon Billig, Ben Chaplin, Paul Gleeson, Woody Harrelson, Jared Leto, Tim Blake Nelson, Miranda Otto, Elias Koteas, John Travolta, John C. Reilly, Larry Romano, Nick Stahl, John Dee Smith, Stephen Spacek, Arie Vereen, Kirk Acevedo, Steven Vidler, soltanto per citarne alcune. Il punto focale è il seguente: l’uomo potrebbe vivere serenamente, possedere il proprio paradiso e invece utilizza le sue forze per distruggerlo e generare l’inferno; l’esempio più paradigmatico di questa distruzione è appunto la guerra. Il paradiso assume diverse forme più o meno simboliche. Siamo di fronte a un Eden di rousseauiana memoria, non ancora violato dal male, dal peccato. Eppure il peccato penetrerà anche qui, la guerra entra nella natura e la sconvolge. Il pessimismo di Malick è profondo: le speranze e l’amore nulla possono contro il male distruttore delle armi che tutto annienta e tutto cancella. L’uomo, preda del suo odio, distrugge il bene, nelle sue diverse forme, all’interno del quale potrebbe vivere serenamente, e lo fa attraverso la follia della guerra. Questo è il messaggio antimilitarista lanciato da Malick. Eppure è su questo equilibrio che si gioca tutto il racconto: l’equilibrio tra speranza e disperazione, tra fede e crudeltà, tra odio e amore; un equilibrio precario e dai confini incerti. “Tra la lucidità e la follia c’è solo una sottile linea rossa” scriveva Rudyard Kipling nel verso che dà il titolo alla pellicola.

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