Il postino è un film del 1994 diretto da Michael Radford e Massimo Troisi. Con Philippe Noiret e Maria Grazia Cucinotta.
I premi de Il postino
Pur diretto dallo scozzese Michael Radford, la collaborazione alla regia viene attribuita a Massimo Troisi in Italia. Mentre negli altri paesi il film risulta diretto dal solo Michael Radford. Ultima interpretazione di Troisi, scomparso solo 12 ore dopo la fine delle riprese; il film è ispirato a Il postino di Neruda (Ardiente paciencia), romanzo scritto dal cileno Antonio Skármeta.
Il postino ha ottenuto 5 candidature agli Oscar 1996, quella come miglior film, miglior attore protagonista (Massimo Troisi), miglior regia (Michael Radford), miglior sceneggiatura non originale e miglior colonna sonora drammatica. Tuttavia solo quest’ultima candidatura si è tradotta nella conquista di una statuetta. Ottiene, invece, un BAFTA al miglior regista e un BAFTA alla migliore colonna sonora e altri ambiti premi, tra cui un Critics’ Choice Movie Award al miglior film straniero, il David di Donatello per il miglior montatore e un Nastro d’Argento per la miglior musica.
La trama de Il postino
Mario, postino di un’isoletta dell’Italia meridionale dove viene a vivere l’esiliato poeta cileno Pablo Neruda, instaura con lui un’amicizia che lo inizia ai fascinosi segreti della poesia. Anche grazie a ciò, Mario riesce a sposare Beatrice, poi Neruda parte e sembra dimenticarsi dell’amico italiano. Che verrà “pestato” a morte durante un raduno politico e lascerà un figlio di nome Pablito.
Il commento
“Quando la spieghi, la poesia diventa banale. Meglio di ogni spiegazione è l’espressione diretta delle emozioni che può svelare la poesia ad un animo predisposto a comprenderle”. Questo è il profondo messaggio rivelatore di Pablo Neruda che accende una scintilla nella mente e nel cuore di Mario Ruoppolo.
Non a caso Il postino narra la storia di un totalizzante amore per la poesia e per la sua musa ideale, Beatrice, idealizzazione di un sentimento fatto di passione profonda e di armonia nei confronti della bellezza del mondo circostante, acquerellato tramite delicate metafore che colpiscono il cuore per la loro immediatezza, declamate in modo spontaneo da un animo semplice e totalmente privo di malizia.
Il film è legato a doppio filo alla figura di Massimo Troisi, che, pur non essendone il regista, rese un’interpretazione magistrale e commovente, ma morì al termine delle riprese, proprio nel 1994. Il Postino di Troisi è venato in ogni scena della caratteristica nota malinconica che contraddistingue la recitazione del noto attore scomparso. Il film vinse l’Oscar per le musiche (di Luis Bacalov e Sergio Endrigo).
Il capolavoro di Troisi è stato inoltre definito dal prestigioso New York Times uno dei mille migliori film nella storia del cinema internazionale. Roberto Benigni ha definito il film “amore a prima vista” ed è stata solo una della numerose critiche positive che Il postino di Troisi ha ricevuto: Il Washington Times ha scritto “Il postino rappresenta quel trionfo internazionale che Troisi sperava di avere e che non ha fatto in tempo a godersi” e il New York Times ha aggiunto che “Troisi dà al suo personaggio una verità e una semplicità che significa tutto“.
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