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Film da Vedere

La guerra del maiale, l’interessante opera prima di David Maria Putorti, basata sull’omonimo romanzo dello scrittore argentino Adolfo Bioy Casares

Opera prima di David Maria Putorti, La guerra del maiale rivela le capacità del regista, il quale ha composto immagini bilanciate, nelle quali si riscontrano competenza, professionalità e buona conoscenza del mezzo e delle sue possibilità

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Isidoro, sessantenne piuttosto disinvolto, abita con il figlio Thomas, che vive comodamente ma poco sopporta la presenza del padre. Thomas è fidanzato con Nina, che invece si dimostra spesso affettuosa con Isidoro. Le cose si complicano quando, durante una campagna elettorale, un nuovo candidato dichiara aperta la guerra contro ciò che egli definisce il sistema di gerontocrazia, creando un’ondata di violenza in città. Isidoro e i suoi amici si ritrovano di conseguenza a dover affrontare un crescendo di intimidazioni e aggressioni. Anche il rapporto tra Isidoro e Thomas risente della situazione e si deteriora, assumendo toni drammatici.

Opera prima di David Maria Putorti, basata sull’omonimo romanzo dello scomparso scrittore argentino Adolfo Bioy CasaresDiario della guerra del maiale (Diario de la guerra del cerdo). Tuttavia va sottolineato che il libro fu pubblicato in realtà oltre quarant’anni fa, nel 1969, motivo che ci porta, fin da subito, a domandarci il perché Putortì abbia scelto di adattare, solo ora, questa storia in un lungometraggio.

La guerra del maiale è ambientato in un’Argentina in pieno periodo elettorale, in una Buenos Aires in cui i giovani vengono fomentati e indotti dai media e dall’informazione all’odio e alla violenza verso le “vecchie generazioni”, che divengono metafora di corruzione, ingiustizia, lobbismo e conservatorismo. Tuttavia il passo ulteriore e inquietante, in un certo senso, è quello che vede per l’appunto i giovani argentini oltrepassare il contingente politico. Essi, infatti, estendono il proprio odio al concetto stesso di anzianità, vista ormai come un male assoluto e da estirpare.

L’opera di Putorti è stata presentata con larghi consensi da parte della critica a diversi festival cinematografici internazionali, tra i quali il Festival des Films du monde de Montréal e Recontres Du Cinema Sud – Américain de Marseille.

Il ritmo del lungometraggio è piuttosto lento, tuttavia la soglia dell’attenzione e dell’interesse dello spettatore valica raramente il confine del precipizio (soprattutto nei primi settanta minuti, che riescono a sostenere, compito non facile, la gravità della trama) e questo fondamentalmente grazie alla bravura del regista, il quale ha composto immagini bilanciate e ben proporzionate, nelle quali riscontriamo competenza, professionalità e buona conoscenza del mezzo e delle sue possibilità.

  • Anno: 2012
  • Durata: 100'
  • Distribuzione: Hub For Arts
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: David Maria Putorti

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