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Film da Vedere

L’ospite inatteso, l’opera seconda di Thomas McCarthy, il regista de Il caso Spotlight

L’ospite inatteso controbatte le tesi xenofobe non con l’argomento, retorico e utilitaristico, della necessità congiunturale dei flussi migratori, bensì opponendovi la convinzione che l’unica alternativa alla commistione è una dolorosa e sterile solitudine

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L’ospite inatteso (The Visitor) è un film del 2007 diretto da Thomas McCarthy. Il film è un racconto agrodolce di amicizia e immigrazione nell’America post-11 settembre. Per la sua interpretazione il protagonista Richard Jenkins, noto soprattutto come caratterista, ha ricevuto una nomination ai premi Oscar 2009 nella categoria miglior attore protagonista. Il film è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival il 7 settembre 2007 e distribuito nelle sale statunitensi l’11 aprile 2008. In Italia il film è stato distribuito nelle sale dal 5 dicembre 2008, prima pellicola, unitamente al film svedese Lasciami entrare, ad essere distribuita dalla Bolero Film.

Sinossi
Il solitario professor Walter Vale, un accademico che insegna economia nel Connecticut, torna a New York per una conferenza e al suo arrivo trova il suo appartamento in città – da lungo tempo lasciato disabitato – occupato da una coppia di immigrati illegali: Tarek e Zainab. Dopo il primo momento di spavento e di sconcerto, si stabilisce un dialogo e, poiché i due non saprebbero dove andare, il professore accetta di dare loro ospitalità. Il contatto casuale si trasforma in un’occasione importante che cambierà molte cose nelle vite dei tre protagonisti.

Un film che tocca il tema dell’immigrazione con la soave leggerezza di uno zefiro, riportando la questione del rapporto tra etnie alla dimensione, semplice e umana, dell’incontro tra singole persone. La stessa idea di “cultura” si spoglia della sua altisonante veste sociopolitica e smette di essere un criterio di classificazione, riconducibile a un’usanza, una mentalità o una fede religiosa, per proporsi, più modestamente, come una vaga impronta della terra natia, fatta dei gusti e delle passioni che ogni migrante porta con sé da casa. L’ospite inatteso controbatte le tesi xenofobe non con l’argomento, retorico e utilitaristico, della necessità congiunturale dei flussi migratori, bensì opponendovi la convinzione – splendidamente declinata in forma narrativa – che l’unica alternativa alla commistione è una dolorosa e sterile solitudine. Richard Jenkins, noto caratterista di cinema e tv (da Potere assoluto e L’uomo che non c’era a Six Feet Under), è il vero maratoneta del film: approccio minimalista e rivelazione graduale di sé. Il suo personaggio è lo specchio di un paese che ha perso la capacità di accogliere l’altro, ma forse non del tutto l’energia e la fiducia nel domani. Misurato, realista, volutamente dimesso, L’ospite inatteso cerca di guardare con gli occhi di chi è straniero. Opera seconda di Tom McCarthy, sceneggiatore, regista e altrove anche attore, il film ruota attorno del protagonista, perfetto “ordinary man”, che fa economia sulla propria vita, cercando di restare legato al passato attraverso uno strumento per cui non è portato, salvo scoprire accidentalmente di avere un cuore che batte ancora, al ritmo di un tamburo africano. Ma il concerto è ancora agli inizi che già deve lasciare il posto allo sconcerto, di fronte al trionfo dell’ordine e dei suoi burocratici esecutori. Tom McCarthy fa un cinema civile e personale, delicato, sentimentale, non refrattario allo svolazzo di fantasia ma documentato e determinato. Apparentemente un fiume che scorre tranquillo, L’Ospite inatteso vive di correnti sotterranee agitate, mostra e persino dimostra, ma rigorosamente con le sole armi del cinema: una sceneggiatura forte e un gruppo di attori, fortunatamente, più forti di lei.

  • Anno: 2007
  • Durata: 104'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Thomas McCarthy

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