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This is Us: la definizione stessa di ciò che dovrebbe essere la tv adesso

La seconda stagione di This is us torna a raccontare le vicende della famiglia Pearson, tra la morte di Jack, episodi emozionanti e l'introduzione della linea temporale futura

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Se pensiamo al potere della televisione, This Is Us della NBC (in Italia trasmessa da FoxLife) dovrebbe essere la prima serie che viene in mente per la sua capacità di connessione ed empatia con il pubblico. Ciò è evidente dalla prima puntata del 2016, ma la seconda stagione rafforza maggiormente questo suo essere affabile ed emozionante. E non solo in termini di storia, ma anche perchè siamo di fronte ad uno dei cast più forti ed uniti tra le serie attuali.

I drammi familiari non sono una novità per la televisione, ci sono stati dei precedenti, come Parenthood negli anni più recenti, per cui il genere è consolidato, ma This Is Us è fresco e diverso da qualsiasi altra cosa.

Un primo motivo è la dinamica che si crea tra i personaggi, qualcosa con cui gli spettatori possono relazionarsi e sentirsi coinvolti. Certo, questa è finzione scenica, ma il punto di forza è il modo in cui vengono presentati i problemi, che è ciò che la gente comune attraversa quotidianamente. L’alcolismo di Kevin, l’ansia e gli attacchi di panico di Randall, i problemi di peso di Kate sono la rappresentazione delle lotte della vita reale che, quando vengono ritratte come in questa serie, fanno sentire le persone meno sole.

E poi c’è la morte di Jack che aggiunge un realismo ancora più brutale al racconto in quanto il dolore, il trauma e il senso di colpa vengono messi in mostra e illustrati attraverso gli occhi della famiglia Pearson. Nonostante gli spettatori sapessero già della morte di Jack, gli autori hanno trovato il modo di portare avanti l’enigma della sua scomparsa per buona parte della stagione. Solo a tempo inoltrato la morte è stata narrata e attraverso un climax di emozioni e lacrime. Sono stati tre gli episodi che hanno percorso la morte di Jack: la causa scatenante, le ultime ore, il funerale, come Rebecca e i ragazzi hanno reagito.

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La seconda stagione approfondisce il carattere di ogni protagonista. Di Kevin viene spiegato il perchè del suo essere egoista attraverso flashback dell’infanzia e dell’adolescenza; questo aiuta anche a capire i suoi problemi legati all’alcolismo e lo stato di confusione mentale in cui si trova. La difficoltà di Kate a parlare di suo padre viene esposta tramite gli eventi che portano alla sua morte, mostrando perché si sente così responsabile per quello che è successo. La vita di Randall ha degli sviluppi significativi mentre insieme a Beth decide di prendere in affido una ragazzina, Deja, con una difficile situazione familiare.

Ogni membro del cast è costantemente grande, e la serie dà a ognuno il proprio momento personale per brillare. Sterling K. Brown è un maestro nel suo ritratto di Randall, che fonde perfettamente l’umorismo di suo padre con la serietà e le emozioni della sua lotta con l’ansia e l’essere un genitore adottivo. Susan Kelechi Watson è una gemma sottovalutata, risoluta nella sua interpretazione di Beth ma che colpisce con molte note umoristiche. Justin Hartley si dimostra davvero un notevole interprete come Kevin in questa stagione, in particolare nell’episodio “Numero uno”. Chrissy Metz ha reso più forte e meno autocommiserativa Kate, sia nei problemi con la sua immagine corporea sia nel rapporto con Toby. Anche Milo Ventimiglia merita un elogio per aver fatto affezionare così tanto gli spettatori al personaggio di Jack prima di strapparlo via. Tuttavia, l’elemento di spicco di questa stagione è Mandy Moore, che offre la migliore rappresentazione dello shock e del dolore nella memoria recente; in “Super Bowl Sunday” mette in luce il suo talento assoluto nell’impersonare Rebecca.

La prima stagione di This Is Us ci ha fatto conoscere i personaggi e la seconda ci fa innamorare ancora di più di loro. Le relazioni intrecciate rendono le storie più ricche e più tangibili di molte altre simili a questa. Ogni episodio sembra pieno di vita e serve per insegnare agli spettatori di più sul racconto della famiglia Pearson e dei suoi membri, ma anche sul proprio.

Questo è il tipo di serie che può andare avanti per molti anni, a causa della crescita e dell’espansione della storia, come dimostrato in questa stagione con l’introduzione della timeline futura. In termini di recitazione e scrittura, This Is Us è la definizione stessa di ciò che dovrebbe essere la televisione. È un dramma elaborato con cura che richiede tempo e non si allontana dai soggetti difficili; questo è più di ciò di cui abbiamo bisogno in televisione in questo momento.

di Ilaria Piva

  • Anno: 2018
  • Durata: 18 episodi
  • Distribuzione: Fox Life
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Dan Fogelman 

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