Carinissima e bellissima, Karin Proia quando spiega, dal proscenio del SabaudiaFilmCommedia, quello che è stato il vigore – e il furore – che davvero l’ha caratterizzata poi nella regia del suo primo film, Una gita a Roma. Karin Proia ha portato a Sabaudia il suo contributo all’impegno, che correda le serate filmiche in concorso, il ruolo della donna nella settima arte e nella fattispecie nel genere della commedia in Italia. Simona Izzo, insieme a Ricky Tognazzi, direttore artistico del Sabaudia, ha ricordato, ancora una volta, come lo spazio vitale che le donne riescono a crearsi, nelle professioni del cinema, sia ancora piuttosto carente: “Difficoltà di ordine pratico, ma soprattutto quelle di ordine morale, incidono decisamente di più sull’animo femminile “, ha spiegato.
È bello aprire, quindi, con le parole di Karin Proia il resoconto della terza giornata del Sabaudia, lei che in verità è una donna che tecnicamente, in qualche maniera, ce l’ha fatta a incidere nel mondo del cinema e a girare un suo primo vero film senza eccessive condizioni, visto che lo ha scritto, diretto, interpretato e in parte prodotto: “Una gita a Roma è una storia d’amore dedicata a Roma. Io che in realtà sono nata e cresciuta a Latina, ho voluto raccontare quello che è il desiderio di una bambina, che corre rapita alla scoperta della grande città. Ovviamente, il film nasce anche dall’amore che sempre mi riporta a Latina, in questo stupendo territorio, che si nutre di una storia recente. Io ho vissuto la mia infanzia a Borgo Podgora, che si è Latina ma è già piuttosto campagna, i borghi rurali appunto, quelli che tanta storia hanno regalato al territorio sin dalla sua fondazione, anche seprivo di quegli stimoli culturali che invece in me cominciavano a crescere, e in maniera davvero esponenziale.“ Scherza a questo punto del racconto, Simona Izzo: “Ma questo perché non c’era ancora la LatinaFilmCommission, dai, e non c’era ancora il suo direttore Rino Piccolo“. Applauso fragoroso e contagioso del pubblico, con Rino Piccolo (la LatinaFilmCommission in questa edizione è parte organizzativa) che, seduto in platea, si crogiola divertito.
Riprende Karin Proia: “ In quei tempi, in fondo, gli unici stimoli mi venivano dalla televisione, che, in controtendenza forse al consumo pubblico più generale, io preferivo invece seguire con assoluta attenzione per i documentari, che fortunatamente alcune reti trasmettevano in maniera continua ed assidua. Ho cominciato così a interessarmi soprattutto di arte, cominciavo davvero a capire, a scoprire tutti i vari tesori artistici del mio territorio, e naturalmente anche quelli di Roma, la capitale, che ho sempre considerato come la città sorella, anche per la vicinanza con il mio borgo adorato “. Continua Karin Proia: “Il film è anche un omaggio alla mia città di origine, dunque, visto che parto da Latina, precisamente da Latina Scalo, e racconto di due bambini, un maschietto di nove anni e una femminuccia di cinque, che insieme alla mamma vanno in gita a Roma per visitare soprattutto la cappella Sistina. Ma succede un imprevisto e il viaggio deve essere subito interrotto. Il bambino però non ne vuole assolutamente sapere di questo cambio di programma, di questo rientro a casa anticipato, allora decide di fuggire, di andare da solo alla scoperta della città. E la sorella, affascinata naturalmente da questa decisione di rivolta del fratello, decide di seguirlo, e così insieme si perderanno tra le strade di Roma e vagheranno, forse senza capire poi granché, tra le ricchezze artistiche di Roma“.
Simona Izzo, a questo punto dell’intervento, domanda alla Proia, come una regista alle sue prime armi abbia potuto convincere una diva come Claudia Cardinale ad accettare un ruolo nel film. Karin Proia sembra sorridere divertita, confessa di avere avuto piuttosto una certa faccia tosta nella proposta, ma è nata così, come dice, spontanea, senza tanti giri di parole, semplicemente inviando al suo indirizzo di Parigi la sceneggiatura del film. Dice Karin Proia: “A Claudia è piaciuta, ha detto subito si al ruolo. Claudia Cardinale è sempre stata la mia attrice di riferimento, per questo ho pensato subito a lei. Claudia è la diva che porti semplicemente nel cuore e sai che mai ti deluderà. Io ho amato tantissimo il primo piano assoluto del suo viso nel film C’era una volta il west di Sergio Leone, lì sono rimasta letteralmente ammaliata, ed ero ancora una bambina, dalla bravura e dalla bellezza naturale della Cardinale“. Gli applausi del pubblico ora si fanno veramente scroscianti. Karin Proia ha proprio colpito l’immaginario collettivo, tanto che molti intermezzi sottovoce del pubblico, e tra le righe, riferivano di lei, della sua giovinezza in terra pontina, della sua caparbietà anche di ragazza con una bella testa decisamente sopra il collo.
Come sempre gli spalti del Sabaudia, per dirla oggi con un termine calcistico, rispondono gremiti all’inverosimile, con una folla che già all’imbrunire corre per riservarsi il suo posto a sedere e assistere alla pellicola in programma in tutta comodità. È anche un viavai di cartoni di pizza acquistate nella adiacente pizzeria, al Cigno Due, e di bottigliette di acqua che fanno davvero capolino in ogni angolo. In fondo, è l’estate serena e ridente, aspettata con passione e consumata davvero con vivace allegria dai residenti e dai vacanzieri di Sabaudia che ormai con il festival della commedia hanno trovato un amico con cui condividere le serate. E quest’anno sarà un festival che decisamente parla da sé, e si fa vivere davvero per intero, già dalla mattina in fondo, e per tutto il giorno, con l’arte fotografica di Pino Settanni. Le sue fotografie, che chiudono in un click un particolare momento di tante donne del cinema italiano, racchiudono davvero l’arte dell’istante, l’occhio del minuto che può diventare storia, cronaca o poesia. Ma può diventare anche il piacere di un comune sorriso. Che poi, come ci ha confessato anche Karin Proia: “La fotografia è stata la mia prima passione, il mio primo impegno concreto con il mondo dell’arte“. E infatti noi, da questo proscenio, decisamente lo confermiamo: Karin Proia è, davvero, anche, una valente e ispirata fotografa.