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Film da Vedere

Provincia violenta di Mario Bianchi con l’indimenticabile Lino Caruana: uno degli ultimi, amabili poliziotteschi

Provincia violenta può senz'altro essere ritenuto uno degli ultimi, gustosi poliziotteschi, che non mancherà di deliziare gli amanti del genere

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Si entra subito nel vivo dell’azione con una rapina e tanto di inseguimento a sirene spiegate della macchina dei malviventi che cerca di dileguarsi tra le strade di campagna di Aversa: senza cincischiare, Provincia violenta (1978), per la regia di Robert Moore (pseudonimo di Mario Bianchi, che scrisse anche soggetto e sceneggiatura), scaraventa immediatamente lo spettatore in situazione, dandogli in pasto uno sfrenato pedinamento, che si conclude con l’uccisione dei delinquenti. E poi, lui, Lino Caruana, una versione italianissima del Charlie Bronson de Il giustiziere della notte (1974), nei panni di un ufficiale dei Carabinieri, il capitano Sereni, avvezzo all’uso delle maniere forti nei confronti della criminalità; per tale motivo, su richiesta dei suoi superiori, si dimette dall’Arma. Ma è solo l’inizio, perché l’uomo baffuto e dai modi spiccioli, si ritrova, senza volerlo, a indagare su un’organizzazione priva di scrupoli, dedita allo sfruttamento della prostituzione, al traffico di stupefacenti e all’ignobile pratica del ricatto. Il tutto si complica perché a fiancheggiare i fuorilegge c’è un commissario di polizia corrotto (l’indimenticabile Spartaco Battisti, che i più ricorderanno per la partecipazione al Secondo tragico Fantozzi di Luciano Salce) che non esita a tentare di eliminare Sereni in tutti i modi. Non mancano immagini erotiche, con corpi di donna mostrati senza veli e abusati al fine di poter scattare quelle foto che successivamente consentono di ricattare le malcapitate.

In Provincia violenta di Mario Bianchi (che fu anche assistente di Mario Bava e poi realizzò parecchi western all’italiana, poliziotteschi e sceneggiate napoletane, concludendo la carriera nel cinema pornografico) si sconfina spesso e volentieri nel patetico, con un protagonista puro d’animo, che non sa rinunciare al senso del dovere anche quando potrebbe farne a meno, avendo abbandonato il suo ruolo pubblico. Ma non Sereni/Caruana, un uomo tutto d’un pezzo che pur di sgominare una feroce banda che commette reati odiosi (compresi gli omicidi di ben tre donne) non esita a mettersi in gioco personalmente, assumendosene tutti i rischi. Il personaggio che fa da contrappunto, il cattivo, è Richard Harrison (Augusto), un belloccio con sguardo gelido, pronto a qualsiasi cosa pur di continuare senza sosta le proprie attività illecite. Antonella Dogan (Flavia) è invece una ‘mantide’, in combutta con Augusto, che attira le ignare ragazze nella trappola (il luogo in cui vengono narcotizzate, fotografate e ricattate), mettendole in seri guai.

Ad accentuare ulteriormente le atmosfere melodrammatiche concorrono in larga misura le belle musiche composte del veterano Stelvio Cipriani, che davvero donano un enorme valore aggiunto al film. Si badi bene che con queste considerazioni non si vuole screditare il valore di Provincia violenta, piuttosto segnalarne quella tipicità che lo rende una pellicola significativa di un genere che spopolò negli anni Settanta, e che, ormai, stava giungendo alla sua fisiologica conclusione. Tra l’altro, durante il film si apre una piccola parentesi meta cinematografica: in una sequenza Flavia riferisce all’amica di aver visto un poliziesco, lamentandosi del fatto che i film di quel filone siano tutti uguali. Insomma, una divertente irruzione di auto critica, la quale, con leggerezza, sottolinea una ripetitività che non è, a rigore, da considerare un difetto, bensì un tratto peculiare, che ben evidenziava l’incrollabile fedeltà di un certo pubblico a un cinema dalle caratteristiche immutabili.

Nel finale, che non sveliamo, viene presa una precisa posizione circa il corretto atteggiamento da assumere nei confronti della criminalità, rispetto alla quale, al netto delle tante considerazioni possibili, non si può che concordare. Agile nella durata (appena 76 minuti), Provincia violenta può senz’altro essere ritenuto uno degli ultimi, gustosi poliziotteschi, che non mancherà di incantare gli amanti del genere.

Pubblicato da Surf Film e distribuito da CG Entertainment, Provincia Violenta è disponibile in dvd, in formato 16/9, con audio Dolby Digital 1.0. Negli extra è presente il trailer originale del film.

Trova Provincia violenta su Cg Entertainment

  • Anno: 1978
  • Durata: 76'
  • Distribuzione: CG Entertainment
  • Genere: Poliziottesco
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Mario Bianchi

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