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American History X. Cosa sapere sul film di Tony Kaye

American History X, esordio alla regia di Tony Kaye, è un viaggio lancinante nel cuore razzista dell’America, un cuore marcio e nerissimo, in cui non c’è posto per tolleranza e perdono, ma solo per l’odio e un colpo di pistola che non lascia scampo. Edward Norton aggiunge alla sua grande carriera un altro ruolo di notevole spessore

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American History X è un film del 1998 diretto da Tony Kaye e interpretato da Edward Norton e Edward Furlong. La pellicola è dedicata al tema della tensione sociale e del razzismo negli Stati Uniti ed è valso a Edward Norton una candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista. Un film sul neo-nazismo negli Stati Uniti e sulla fragilità psicologica di due fratelli, Derek e Danny. American History X ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar. Al Box Office Usa ha incassato 6,5 milioni di dollari .

Sinossi
Spinto dal desiderio di trovare qualcosa su cui scaricare la sua rabbia, Derek diventa il leader di un movimento razzista che sostiene la supremazia dei bianchi. Le spedizioni punitive del suo gruppo e le risse continue culminano in un brutale omicidio. In prigione si ravvede, ma ad aspettarlo all’uscita c’è il fratello Danny, che lo vede come un modello da imitare.

Cosa si cela dietro la rabbia cieca, furiosa, incontrollata e, a volte, folle, del cittadino americano X? Tony Kaye prova a rispondere, raccontando, in modo lucido e provocatorio, il viaggio alle radici della violenza del protagonista. Un viaggio che alterna immagini del passato, brutali e in bianco e nero, ad altre a colori, quelle del presente, malinconiche, cariche di rimorsi, incubi e voglia di cambiare. Le pause in spiaggia, il tramonto o il mare mosso soltanto dal lento corso delle onde sono solo piccole oasi di pace per riprendere fiato prima di rituffarsi nella visione lancinante del cuore razzista dell’America, un cuore marcio e nerissimo, in cui non c’è posto per tolleranza e perdono, ma solo per l’odio e per un colpo di pistola che non lascia scampo ed è un pugno nello stomaco. Un film necessario per contenuti, messinscena e stile. Freddo, distante, cupo nei flashback, sanguigno, speranzoso, voglioso di riscatto nel presente, Edward Norton aggiunge alla sua grande carriera un altro ruolo/personaggio di grande spessore, che fa da traino a una storia che non ha la presunzione di fare propaganda e proprio per questo si marchia a fuoco nel petto come una svastica del protagonista, e brucia, squarta, lancina, non fa dimenticare quello che siamo e soprattutto quello che facciamo. Un film che ci ricorda cosa dobbiamo essere: antinazisti, antinegazionisti dell’Olocausto e levarci dalla testa (se qualcuno ancora delirasse come quel fanatico tedesco col braccio dritto, morto suicida 72 anni fa) di essere superiori, ariani, razza pura.

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