Lo squalo (Jaws), è un film del 1975 diretto da Steven Spielberg, basato sull’omonimo romanzo di Peter Benchley.
Considerato a livello internazionale un classico, un film di culto, un film da vedere assolutamente se si é appassionati di avventura.
Con Lo squalo l’avvento della New Hollywood
Prototipo thriller del blockbuster estivo, la sua uscita è considerata come un momento di svolta nella storia del cinema e per l’avvento della New Hollywood. Racconta di un grande squalo bianco, mangiatore di uomini, che attacca dei bagnanti sull’isola di Amity, un immaginario luogo di villeggiatura estiva. Questo spinge il capo della polizia locale a cercare di ucciderlo con l’aiuto di un biologo marino e un cacciatore di squali professionista.
Il film è interpretato da Roy Scheider nel ruolo del capo della polizia Martin Brody, Richard Dreyfuss in quello dell’oceanografo Matt Hooper, Robert Shaw nei panni del cacciatore di squali Quint, Murray Hamilton in quelli del sindaco dell’isola di Amity e Lorraine Gary nel ruolo della moglie di Brody, Ellen. La sceneggiatura è accreditata sia a Benchley, che scrisse le prime bozze, che all’attore-sceneggiatore Carl Gottlieb, che riscrisse la sceneggiatura durante la lavorazione.
Il film uscì nelle sale statunitensi il 20 giugno 1975. Generalmente ben accolto dalla critica, Lo squalo divenne il film di maggior incasso nella storia all’epoca, e lo rimase fino all’uscita di Guerre stellari (1977). Vinse 3 Premi Oscar per il montaggio, il sonoro e la colonna sonora a John Williams, oltre a consacrare la fama di Steven Spielberg allora regista poco conosciuto, ed è spesso citato come uno dei film migliori di sempre. Fu seguito da tre sequel, nessuno dei quali vide la partecipazione di Spielberg o Benchley, e da molti thriller imitativi.
La trama
La cittadina di Amity, situata su un’isoletta dell’oceano atlantico, deve al turismo la sua prosperità. Una sera, una ragazza viene dilaniata da uno squalo enorme. Davanti alla denuncia del fatto, lo sceriffo Martin vorrebbe far sospendere le balneazioni, ma si trova di fronte l’opposizione del sindaco, preoccupato per gli inconvenienti economici di una tale decisione. Il mostro però colpisce ancora. Martin organizza una squadra con l’anziano pescatore Quint e con l’oceanologo Matt Hooper.
Spielberg ancora “sconosciuto” prima de Lo squalo
Correvano gli anni ’70, nel pieno del loro snodo creativo. Il regista Steven Spielberg non era ancora il gran maestro patriota conosciuto universalmente che ha fatto l’infanzia di molti, ma un uomo comune. Disponeva di poca maturità sull’uso della macchina da presa, ma non gli mancavano le idee. I suoi (pochi) lungometraggi prodotti fino ad allora però, pur essendo di pregevole fattura (film quali Duel e Sugarland Express), non riscuotevano il successo giusto per poter arrivare ai cuori del pubblico. C’era bisogno di una svolta. Di qualcosa di nuovo, di mai fatto prima e che riuscisse a lasciare il segno in maniera indelebile nella storia del cinema.
Anno 1975. Esce nelle sale Lo squalo. Questo film è il primo capolavoro del maestro Spielberg, ma soprattutto una pellicola che ha segnato profondamente la cultura cinematografica. Innanzitutto questo è considerabile come il primo blockbuster estivo della storia (essendo uscito in America in pieno giugno). Ed il primo prodotto cinematografico mainstream a utilizzare gli squali come colonna portante. Spielberg ha curato in ogni aspetto il suo film. Essendo il primo di una lunga serie di blockbuster simili doveva esserne l’esempio da seguire (infatti si nota come ciò che è venuto successivamente faccia in larga parte pietà), e nulla è stato lasciato al caso. La trama è ben congegnata. Pur avendo un intreccio sostanzialmente semplice, i dialoghi sono scritti in maniera sapiente. Il terzetto di attori protagonisti è valido e affiatato. Cast di contorno sufficiente.
Ancora attuale
Per quel che riguarda la confezione poi c’è veramente poco da dire: tutto perfetto (o quantomeno perfetto per l’epoca, ma anche oggi non sfigura affatto). Gli effetti speciali sono davvero imponenti per gli anni a cui ci riferiamo. Montaggio visivo e sonoro a regola d’arte. E la colonna sonora di John Williams è semplicemente inarrivabile. Tirando le somme, è un ottimo thriller (perché sì, è un thriller prima di qualunque altra cosa) ricco di tensione e fatto benissimo, e uno dei migliori risultati in assoluto della filmografia del maestro.
Lo squalo fu il primo film che deve il suo successo ad una “massiccia distribuzione” nelle sale. Per questo è considerato come punto di riferimento in tema di distribuzione e marketing. Prima di esso i film venivano inizialmente proiettati in un numero limitato di sale, principalmente nelle grandi città, permettendo così di avere una serie di première. Con l’aumentare del successo, grazie anche al passaparola, i distributori avrebbero esteso le proiezioni ad altre sale. Qualche film avrebbe poi avuto una distribuzione a larga scala, come nel caso de Il padrino, sempre partendo da poche sale nei primi giorni di apertura.
Lo squalo utilizzò anche una strategia di marketing poco seguita ai tempi in cui uscì, la pubblicità a livello nazionale specialmente a livello televisivo (un mese prima la Columbia usò la stessa strategia di marketing con il thriller di Charles Bronson, Dieci secondi per fuggire, ottenendo però un successo mediocre). Lo spezzone pubblicitario conteneva venticinque-trenta secondi di filmato ogni sera e veniva trasmesso nelle prime serate dei network televisivi tra il 18 e il 20 giugno 1975. Il direttore esecutivo dell’Universal, Sidney Sheinberg, scelse questa strategia per scopi economici in quanto pensò che avrebbe potuto ammortizzare i costi pubblicitari in poco tempo, cosa che come si sa accadde. Questo azzardo di Sheinberg fece diventare Lo squalo un successo al box office facendo proclamare il film padre dei blockbuster estivi.
Qui per un altro film del regista: Salvate il soldato Ryan