Quel pomeriggio di un giorno da cani (Dog Day Afternoon, cioè Pomeriggio di canicola) è un film del 1975 diretto da Sidney Lumet e sceneggiato da Frank Pierson. Interpretato da Al Pacino, John Cazale, Chris Sarandon, James Broderick e Charles Durning, il film ha ricevuto sei nomination agli Oscar 1976, vincendo quello per la miglior sceneggiatura originale, e ha ricevuto critiche giornalistiche generalmente positive. Il film è visibile sulle piattaforme streaming Prime Video, AppleTV e Rakuten TV a noleggio a partire da € 3,99 in Italia.
Il lungometraggio si basa sulla vera storia di John Wojtowicz. Rispecchia i principali eventi di quanto riportato nell’articolo The Boys in the Bank apparso sul periodico Life. Assieme al complice Sal Naturale, Wojtowicz tenne sotto sequestro gli impiegati di una banca di Brooklyn.
Sinossi
Il 22 agosto 1972, tre balordi assaltano una banca di Brooklyn. Uno dei tre si tira subito indietro e scappa; Sal e Sonny restano intrappolati nei locali della banca dopo l’intervento fortuito della polizia. Ha inizio un allucinante e grottesco braccio di ferro tra i due rapinatori e le forze dell’ordine: in mezzo c’è il personale della banca. Sonny riesce a parlamentare e a contrattare le condizioni per la fuga; poi, però, l’Fbi prende in mano le operazioni.
L’evento
Quel pomeriggio di un giorno da cani, ventiduesima regia cinematografica di Sidney Lumet, racconta un evento realmente verificatosi a Brooklyn il 22 agosto del 1972: la tentata rapina alla Chase Manhattan Bank, durante la quale John Wojtowicz e Salvatore Naturale tennero in ostaggio gli impiegati della banca per più di 14 ore. La sceneggiatura di Frank Pierson trae ispirazione da un articolo scritto da P.F. Kludge e Thomas Moore sulla rivista Life, e cerca di riprodurre fedelmente gli eventi, anche se lo stesso Wojtowicz dichiarerà in seguito che ha gli eventi narrati erano veritieri solo al 30%.
I protagonisti
Sidney Lumet, alla sua seconda collaborazione con Al Pacino dopo lo strepitoso successo di Serpico, dirige uno dei suoi migliori film nonché una delle opere fondamentali per capire l’America degli anni Settanta.
I protagonisti sono due disadattati, emarginati messi da parte dalla società. Sonny è un nevrotico che non si rende nemmeno conto del gesto che sta compiendo. Il personaggio è interpretato da un Al Pacino in stato di grazia, praticamente perfetto nel suo temperato istrionismo. Sposato e con due figli, ha una relazione con un omosessuale con Leon. Ed è per lui che Sonny tenta una assurda rapina, per procurargli i soldi necessari ad una operazione che gli cambi il sesso. Sal (ruolo cucito su John Cazale, grandissimo attore scomparso prematuramente e che fu imposto alla produzione dallo stesso Al Pacino in virtù della loro amicizia) è invece silenzioso e ansiogeno, psicotico forse pericoloso e forse no. Entrambi rifiuti di un’America che aveva mandato a combattere i propri figli in una guerra insensata, per poi abbandonarli al loro stesso destino.
“Attica! Attica!”
Quel pomeriggio di un giorno da cani diventa però anche un’acuta analisi sociologica che indaga i rapporti tra sequestrati e sequestratori, ma soprattutto tra i criminali e la folla.
Sonny riesce ad accattivarsi le simpatie della gente e a diventarne un idolo pronunciando una battuta entrata nella storia: quell’”Attica! Attica!”. Urlato alla folla allude alla drammatica rivolta carceraria di Attica (New York) del settembre 1971, conclusasi nel sangue con la morte di 39 persone tra detenuti e secondini. Insomma, opera fondamentale degli anni Settanta perché riesce a mostrare, dietro le sembianze di un thriller beffardo, le contraddizioni e le paure di un Paese.
L’eredità
Nonostante siano passati cinquant’anni, Quel pomeriggio di un giorno da cani non è invecchiato di un giorno, omaggiato e citato ancora oggi da ogni film che ritragga una rapina con ostaggi (basti pensare a Inside Mandi Spike Lee). Merito soprattutto della regia da manuale di Sidney Lumet, nervosa e tesissima, che restituisce tutta l’inquietudine, l’ansia ed il sudore. Perché il caldo si sente addosso, ed è un caldo torrido e spietato.
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