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L’esodo: l’esordio alla regia di Ciro Formisano è una testimonianza intensa e necessaria

Il cinema non dovrebbe mai rinunciare a una delle sue principali prerogative: testimoniare, denunciare e risvegliare le coscienze. L’esodo, esordio alla regia di Ciro Formisano, offre l’opportunità di fare esperienza di una vicenda amarissima, mostrando quanto un essere umano possa essere ingiustamente vessato e ridotto in miseria

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La Legge Fornero n. 214/2011, la riforma delle pensioni attuata dal Governo Monti, ha spostato in avanti il requisito anagrafico necessario per ritirarsi dal mondo del lavoro. Il termine “esodati” venne introdotto per far riferimento a quei lavoratori che decisero di lasciare il lavoro in anticipo, firmando il licenziamento volontario e usufruendo dell’indennità di mobilità nell’intervallo di tempo previsto prima del perfezionamento dell’età necessaria per la pensione. Con l’entrata in vigore della legge si sono improvvisamente trovati in un limbo: senza pensione, senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. Per cercare di risolvere la questione, dal 2012 i governi applicano le cosiddette “clausole di salvaguardia”, per permettere ai circa 350 mila lavoratori penalizzati dalla riforma di andare in pensione con i vecchi requisiti. A tutt’oggi, comunque, sono ancora cinquemila i soggetti che scontano gli effetti funesti della legge in questione.

Insignito con numerosi riconoscimenti (per ultimo, il Globo d’Oro decretato dalla stampa estera), L’esodo, esordio alla regia di Ciro Formisano, non può non ricordare, per l’argomento trattato e le peripezie affrontate dalla protagonista (una Daniela Poggi all’altezza della situazione), il celebre Umberto D. (1952) della coppia De SicaZavattini. Anche lì era messa in scena l’angosciante vicenda di un individuo che, pur avendo lavorato tutta la vita, si ritrovava, ormai anziano, a vivere un umiliante stato d’indigenza. Il caso affrontato dal regista napoletano, tuttavia, è ancor più, in un certo senso, insopportabile, laddove illumina l’assurda circostanza per la quale, a causa di una sciagurata sospensione del welfare, tantissimi nostri concittadini si sono improvvisamente trovati in una drammatica situazione, privati dei mezzi necessari per il sostentamento.

Formisano, che è anche autore del romanzo omonimo, dirige in maniera essenziale, senza fronzoli, stando molto addosso al corpo e al volto della protagonista (in questo senso, bisogna ancor più elogiare l’interpretazione di Poggi), per restituire tutta la drammaticità della condizione da lei vissuta. L’esodo probabilmente non è un film perfetto, c’è qualche ingenuità, alcune ridondanze, ma l’urgenza della questione trattata consente agevolmente di soprassedere, laddove ciò che davvero conta è che lo spettatore prenda coscienza di quanto accaduto, al contrario di quanto normalmente avviene attraverso l’asettica cronaca dell’informazione. D’altronde, Formisano lo fa dire chiaramente a uno dei suoi personaggi: “La televisione e internet passano, il cinema resta”. È in questa prospettiva che bisogna installarsi per valutare il film, cogliendo cioè la preziosa testimonianza di cui si fa portatore, in barba a tutto quell’inutile cinema italiano degli ultimi vent’anni che pure quando ha affrontato temi sociali non ha mai rinunciato ai toni della commedia (tra l’altro con mediocrissimi risultati, non come accadde, invece, con la florida stagione della Commedia all’italiana).

Arriva un momento in cui è necessario sbattere la testa contro il muro della dura realtà, e, in questo senso, L’esodo offre l’opportunità di fare esperienza di una vicenda amarissima, senza edulcorare, mostrando quanto un essere umano possa essere ingiustamente vessato e ridotto in miseria. Il cinema – a parere dello scrivente – non deve mai rinunciare a una delle sue principali prerogative: testimoniare, denunciare e risvegliare le coscienze. In tal senso, non si può che salutare con gioia l’intenso film di Ciro Formisano (tratto da una storia vera), la cui visione è caldamente consigliata.

Pubblicato da Stemo Production e distribuito da CG Entertainment, L’esodo è disponibile in dvd, in formato 1.78:1, con audio Dolby Digital 2.0 e sottotitoli in italiano per non udenti opzionabili. Nei contenuti speciali: Trailer e scene tagliate.

Trova L’esodo su CG Entertainment

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