Film da Vedere

Amore amaro di Florestano Vancini: un amore impossibile sullo sfondo dell’Italia fascista degli anni Trenta

Sceneggiato dalla veterana Suso Cecchi D’Amico e da Florestano Vancini, su soggetto di Carlo Bernari, Amore amaro è un’opera che appassiona, laddove l’intreccio tra la storia dei protagonisti e lo sfondo politico si realizza in maniera assai felice

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Tratto dal racconto Per cause imprecisate dello scrittore antifascista Carlo Bernari, Amore amaro (1974) è un prezioso film con cui Florestano Vancini – la cui opera è sempre stata contraddistinta da impegno politico e testimonianza storica di alcuni importanti eventi -, portò sul grande schermo una rappresentazione priva di retorica dell’Italia degli anni Trenta, quando il fascismo imperava senza trovare particolari resistenze alla sua massiccia diffusione. La storia d’amore impossibile tra Renata Andreoli (la brava Lisa Gastoni, che per la sua interpretazione si aggiudicò il Nastro d’Argento alla migliore attrice protagonista del 1975), una vedova con figlio, insegnante in una scuola elementare, e Antonio Olivieri (un convincente Leonard Mann), un giovane studente fuori corso con un padre agli arresti per attività sovversiva, incarna la perfetta metafora dell’inconciliabilità tra opposti modi di essere nel mondo. La donna, pur non essendo nell’intimo troppo vicina agli ideali del regime, cede alla tentazione di unirsi in matrimonio a un gerarca, in vista di un avvenire all’insegna della tranquillità per sé, la madre e il piccolo Vittorio. Antonio, che in un primo momento non aveva messo bene a fuoco la propria avversione al fascismo, tesse con la donna un’ardente relazione, una passione incontenibile che, quantunque scabrosa per la differenza di età tra i due, non riesce a evitare.

Sceneggiato dalla veterana Suso Cecchi D’Amico e dallo stesso Vancini, su soggetto di Carlo Bernari, Amore amaro è un’opera che appassiona, laddove l’intreccio tra la storia dei protagonisti e lo sfondo politico, sociale e umano si realizza assai felicemente, garantendo allo spettatore una fruizione dinamica attraverso un’alternanza ben ritmata fra dimensione privata e pubblica. A impreziosire il film concorrono alcune eccellenze del nostro cinema: Armando Trovajoli, che compose musiche assai adeguate a restituire le atmosfere melò del racconto; Nino Baragli al montaggio e Dario Di Pama alla fotografia fornirono un apporto tecnico di indubbio valore, senza dimenticare che l’operatore alla macchina era quel Blasco Giurato, divenuto successivamente un professionista di fama mondiale. Completano il cast Rita Livesi, Francesco Galli, Maurizio Fiori e Nino Dal Fabbro.

Vancini segue i due protagonisti anche molti anni dopo la loro tempestosa relazione, quando entrambi da Ferrara si sono trasferiti nella capitale. L’uomo è divenuto un personaggio politico per la sua attività di resistenza, un fermo sostenitore dei valori della democrazia e della libertà. Renata, invece, è rimasta sola, invecchiata e inaridita. S’incrociano per un momento, ma le loro vite, ormai, hanno intrapreso direzioni troppo distanti per consentire un nuovo incontro. L’epilogo è amaro, ma sincero.

Distribuito da CG Entertainment, Amaro amaro è disponibile in dvd, in formato 1.85:1, con audio Dolby Digital 2.0 e sottotitoli per non udenti opzionabili.

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