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71 Festival di Cannes: Gueule d’ange di Vanessa Filho, il dolore dell’infanzia negata (Un Certain Regard)

La tragedia di piccole anime che prematuramente sperimentano l’ingresso nella vita adulta utilizza la messinscena di un litorale marino francese nella quotidianità del tempo che precede l’estate, dove l’alienazione di luoghi deputati alla socialità, alla vita, è ancora più marcata quando si è soli per davvero

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Gueule d’ange, l’opera prima di Vanessa Filho approda dentro Un Certain Regard del 71 Festival di Cannes affondando la macchina da presa nell’abbandono infantile.

L’eccentrica e caotica Marlène (Marion Cotillard, classe in ogni ruolo che interpreta) è una donna fragilissima, incapace di dare un ordine alla propria vita, scaricando nell’alcool tutte le frustrazioni e le sconfitte accumulate. La piccola Elli (la straordinaria e magnetica Ayline Aksoy-Etaix) ne subisce il fascino e le intemperanze psicologiche, adattandosi ad un ribaltamento dei ruoli: è lei l’adulta, pronta a sostenere i crolli della madre, ad adattarsi a situazioni, sparizioni, deleghe di indipendenza irreversibili.

La tragedia di piccole anime che prematuramente sperimentano l’ingresso nella vita adulta utilizza la messinscena di un litorale marino francese nella quotidianità del tempo che precede l’estate, dove l’alienazione di luoghi deputati alla socialità, alla vita, è ancora più marcata quando si è soli per davvero. La rottura arriva. Inevitabile, impotente e piena di vuoto, disperazione. Elli si ritrova per l’ennesima volta (la prima che noi vediamo) per giorni e giorni abbandonata a se stessa, aggrappandosi nell’appartamento vuoto ai vestiti, al bere, al profumo della donna che da sempre l’appella “bocca d’angelo”, le cantilena che la ama, che è al centro dei suoi pensieri, ma che sistematicamente è incapace di essere un punto di riferimento per l’unico essere davvero importante della sua vita.

Peccato che l’agrodolce racconto di Vanessa Filho inciampi ripetutamente in cadute di verosimiglianza. Il mondo degli adulti è troppo poco coinvolto: dai servizi sociali a chiunque non possa non notare una bambina sola, al mondo della scuola. Sembra che in Gueule d’ange la regista abbia volutamente sottratto man a mano tutto, concentrandosi unicamente sull’infanzia negata: il grido della piccola Elli al suo principe azzurro e salvatore è il dolore dei figli contemporanei sempre meno indispensabili ad una società egoista ed autosufficiente.

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  • Anno: 2018
  • Durata: 1h.48
  • Distribuzione: Mars Film
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Vanessa Filho