Green Card – Matrimonio di convenienza, un film di Peter Weir del 1990 con Gérard Depardieu, Andie MacDowell, Bebe Neuwirth, Gregg Edelman ed Ethan Phillips. Il film vinse un Golden Globe come miglior film commedia ed ebbe una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale.
Sinossi
George Faure è un musicista francese a cui viene offerto un lavoro negli Stati Uniti; Brontë Parrish è un’orticoltrice. Inizialmente i due si sposano per una pura convenienza, poiché George ha bisogno della green card per poter iniziare il suo lavoro, mentre Bronte desidera un appartamento (con una serra) che può essere affittato solo a coppie sposate. Andati ad abitare nella nuova casa, i due iniziano a comportarsi come una coppia sposata per ingannare gli ispettori dell’Immigrazione, che indagano sulla legittimità del loro matrimonio.
Una commedia d’amore sofisticata dalla calda atmosfera, nella quale si crea il sentimento attraverso lo scontro quotidiano sulle piccole cose, adattandosi, accettandosi e quindi innamorandosi. Il matrimonio come inizio del percorso e non come la sua conclusione è un idea ben sviluppata da Peter Weir che sa dosare i ritmi e le situazioni, con eleganza e coinvolgente semplicità. Ci si emoziona e si sorride, parteggiando per un lieto fine che avviene, ma non in modo scontato. Green Card è un film assai gradevole. Va riconosciuto a Peter Weir il merito di aver saputo giocare bene sui dialoghi e i personaggi, mantenendo buona l’attenzione, costruendo luoghi e atmosfere particolari e, infine, gestendo al meglio due attori perfettamente complementari. Gerard Depardieu fa il suo debutto americano e lo fa nella maniera migliore, non come succede spesso agli attori europei che vengono denaturalizzati. Un gioco culturale ben espresso, con la scelta giusta del cast; i tempi sono giusti e sappiamo tutti che nella commedia sono determinanti: il divertimento è assicurato e mai banale, e nel genere non è poco. Infine, da segnalare un’indimenticabile colonna sonora di Hans Zimmer con l’aggiunta di alcuni efficaci brani di Enya. Weir non perde la freschezza e la sensibilità degli esordi (Picnic ad Hanging Rock), ma vi aggiunge una buona dose di sano divertimento