fbpx
Connect with us

FESTIVAL DI CINEMA

CinemaSpagna 2018: Estiu 1993 (Verano 1993) di Carla Simón

Estiu 1993, film vincitore di tre Premi Goya, tra cui il Premio per la Migliore Opera Prima, è stato presentato al Festival del Cinema Spagnolo a Roma

Pubblicato

il

Un’estate indimenticabile, per il dramma che vi si consuma, ma anche per la luce di possibilità e speranza che i suoi protagonisti, bambini e adulti, sapranno riaccendere: questo il senso profondo del bellissimo film catalano Estiu 1993 (Verano 1993), vincitore di tre Premi Goya, tra cui il Premio per la Migliore Opera Prima, presentato al Festival del Cinema Spagnolo a Roma e basato (come rivela una didascalia alla fine del film) sulla vera storia della regista, Carla Simón.

Rimasta orfana di entrambi i genitori a causa dell’AIDS – malattia che com’è noto mieteva vittime negli anni Ottanta e Novanta, prima della scoperta delle cure – e in particolare avendo perso la mamma proprio nell’estate del 1993, la bambina protagonista del film, Frida (che trova in Laia Artigas un’ispirata piccola interprete), si trasferisce a vivere con gli zii e la cuginetta in una zona di campagna fuori dalla città di Barcellona. Frastornata dal cambio di casa, di famiglia e di vita, la piccola sembra in apparenza inserirsi bene ma poi, a poco a poco, inizia a fare dispetti pesanti ai danni della cuginetta di 3-4 anni (lasciata sola nel bosco lontano, spinta in un punto del lago dove non tocca), con capricci e forme di gelosia non troppo velate, forti malinconie rispetto alla vita ‘di prima’, alle cose lasciate indietro. Unico legame forte col passato sono le visite domenicali delle zie e dei nonni, accoglienti e affettuosi, che la bambina non vorrebbe mai far ripartire ed ai quali chiede notizie della vecchia casa, e di chi la abita ‘ora’. Frida, nel corso del suo viaggio iniziatico, è inoltre costretta a confrontarsi più volte col mondo della sanità e viene sottoposta ad analisi approfondite perché si teme possa aver contratto il virus HIV dai genitori e, quando si sbuccia un ginocchio giocando ai giardinetti,  la gente del paese ha paura che la bambina possa essere contagiosa. La nuova famiglia allargata, dopo le difficoltà iniziali, comincia a diventare il quotidiano della bambina, che inizia a chiamare gli zii ‘mamma’ e ‘papà’, s’inserisce e si confonde nelle processioni paesane (affascinata dalle grandi figure di cartapesta, tra paganesimo e religione), mentre la scuola sta per iniziare e l’estate – un lungo tempo sospeso nella vita dei protagonisti – volge al termine: una sera, dopo aver giocato nel lettone, Frida, accorgendosi di sentirsi felice, scoppia in un pianto dirotto, finalmente liberatorio.

La regista accompagna i volti delle bambine, protagoniste assolute del film, cogliendone sguardi, respiri, perplessità, cambiamenti di stato e di umore, e mette sullo sfondo i mediatori adulti, pure presenti ma in attesa. Le domande che la bambina fa nel finale alla nuova mamma sulla ‘mamma di prima’, sulla sua morte e sul perché lei non abbia potuto partecipare al funerale, sono come un fiume in piena, dove si affastellano l’esternazione e le emozioni troppo a lungo trattenute. Il film, recitato in lingua catalana, considerato un’autentica rivelazione, è stato scelto dalla Spagna come pellicola da presentare ai Premi Oscar.

  • Anno: 2017
  • Durata: 97'
  • Distribuzione: Wanted Cinema
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Spagna
  • Regia: Carla Simón

Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers