I predatori dell’Arca perduta (Raiders of the Lost Ark) è un film del 1981 di Steven Spielberg, capostipite della tetralogia cinematografica di Indiana Jones. Uno di quei film che non si possono non aver visto. Appartenente ai film da vedere perché dei cult!
Nascita del personaggio de I predatori dell’arca perduta
Nel 2008, in occasione dell’uscita sul mercato home video della versione definitiva in DVD, il film è stato rititolato Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta (Indiana Jones and the Raiders of the Lost Ark), seguendo la denominazione degli altri capitoli della serie.
Per il personaggio di Indiana Jones originariamente George Lucas propose di chiamarlo “Indiana Smith”, tuttavia Steven Spielberg detestava questo nome, pensava suonasse davvero male. Allora Lucas disse: «Chiamalo Indiana Jones o come ti pare, il film è tuo ora». Tom Selleck fu il primo attore scelto per il ruolo di Indiana Jones, ma dovette rifiutare poiché aveva firmato un contratto in esclusiva per la serie televisiva Magnum, P.I..
La trama
Scampato a un’avventura nella foresta amazzonica, Indiana Jones, archeologo e avventuriero, riparte per cercare l’Arca dell’Alleanza di Mosè, sulle cui tracce si trovano anche gli emissari di Hitler (siamo nel 1936). Arrivato in Egitto trova l’Arca perduta in un pozzo popolato da serpenti, ma viene scoperto dai tedeschi che si impossessano dell’Arca e murano Jones dentro al pozzo. Indiana scappa, si mette all’inseguimento dei tedeschi e, dopo varie peripezie, li raggiunge nell’isola segreta in cui si sta per aprire il mitico contenitore.
Avventura, azione e divertimento con I predatori dell’arca perduta
Steven Spielberg elabora un perfetto mix di avventura, kolossal e azione, dirigendo il tutto in maniera maestosa. Il soggetto di George Lucas è assolutamente geniale ed innovativo. Così come la sceneggiatura che lascia senza fiato il pubblico. Cast perfetto. Troviamo il leggendario Harrison Ford nei panni di Indiana Jones. La meravigliosa fiamma di quest’ultimo è Marion Ravenwood interpretata da una bravissima Karen Allen. Il villain Belloq è impersonato superlativamente da Paul Freeman. Belloq è uno dei punti migliori del film, perché non rappresenta il classico nazista megalomane, ma un malvagio che ha anche un lato umano.
Impossibile citare tutte le scene cult che costellano la visione, condite da effetti speciali sbalorditivi per l’epoca curati dall’ILM, come l’inizio con i vari trabocchetti nel tempio nel Perù, tra cui la gigantesca palla di roccia, ormai divenuta un classico. Memorabile la Colonna Sonora di John Williams, che immerge completamente lo spettatore e lo coinvolge nella spettacolare avventura del ritrovamento dell’Arca dell’Alleanza Perduta. Insomma, un cult assoluto che ancora oggi rimane una delle più grandi opere che siano mai arrivate in una sala cinematografica, e la definitiva consacrazione, dopo Jaws e Close Encounters of the Third Kind, del grande Steven Spielberg.
Qui per anticipazioni su un nuovo capitolo di Indiana Jones e qui per la rinuncia di Spielberg alla regia