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L’IGNOTO SPAZIO PROFONDO
(The Wild Blue Yonder)
regia di Werner Herzog
con Brad Dourif
Gran Bretagna, Germania, Francia | 2015 | Documentario | Col. | 78’
Con L’ignoto spazio profondo Herzog esplora una nuova frontiera – immaginata e sognata – lo spazio. Realizzando una storia in bilico tra scienza e fantascientifica, il film di Herzog evoca più un certo tipo di immaginario letterario che non cinematografico. Attraverso un mix di repertorio (straordinari i filmati registrati durante la missione dello Space Shuttle del 1989) e interviste a scienziati della Nasa, il film racconta l’epico viaggio nell’ignoto spazio profondo alla ricerca di un pianeta dove poter vivere, dopo che la terra è diventata inabitabile. Protagonista assoluto del film l’attore statunitense Brad Dourif – l’indimenticato Billy il matto di Qualcuno volò sul nido del cuculo – nei panni di un alieno che racconta, al contrario, il viaggio del suo popolo verso la nostra terra. Infatti, da molti anni, la terra riceve visite da alieni provenienti dal pianeta Wild Blue Yonder che volevano trasportare, senza successo, la loro colonia sulla terra.
Tra gli extra: “La palla è una bastarda” conversazione tra Werner Herzog e l’allenatore di calcio Rudi Gutendorf.
TATI – I CORTOMETRAGGI
regia Autori vari
con Jacques Tati
Francia | 1934/78 | B&N e Col. | 140’
I cortometraggi di Jacques Tati si collocano nel corpus della sua opera con una misura equivalente a quella dei lungometraggi. Come un pugile, i corti di Tati colpiscono i fianchi del lungometraggio, ma non lo indeboliscono, anzi, lo rafforzano. Nei corti emerge, prepotente, quell’humour lunare, quella comicità stralunata ed eccentrica che rende immediatamente e inequivocabilmente riconoscibile il suo stile. Gli inseguimenti, la fisicità di alcune trovate comiche, l’ingegnosità, la fiducia verso le ostilità sfornano un campionario di situazioni, gag e pantomime che rimandano, istantaneamente, alla tradizione del burlesque americano. In tal senso L’École des facteurs può essere incluso tra i migliori prodotti degli studios Sennett. Lo stesso Tati ha riconosciuto che L’École des facteurs segnerà il vero e proprio inizio della sua carriera cinematografica. I cortometraggi ci fanno ritrovare uno dei più intelligenti e bizzarri comici di tutti i tempi, un impenitente non-integrato e un irresistibile demolitore delle convezioni.