La parte degli angeli (The Angels’ Share), un film del 2012 diretto da Ken Loach. Il film è stato selezionato per partecipare in concorso al Festival di Cannes 2012, dove ha vinto il Premio della Giuria. È stato candidato al Premio Magritte alla migliore coproduzione straniera. Il titolo deriva dall’angel share, la parte di whisky che evapora dai barili in legno durante la maturazione.
Sinossi
Robbie si intrufola furtivamente nell’ospedale in cui la fidanzata Leonie ha appena partorito e, abbracciando il figlio appena nato, gli promette che avrà un’esistenza migliore della sua, costretto alla fuga perché braccato dal padre di Leonie e dalla polizia che lo insegue a causa di un reato commesso. Riuscito a evitare la detenzione in prigione, mentre sconta la sua condanna offrendo servizi utili alla comunità, Robbie incontra tre piccoli criminali che non riescono a trovare lavoro per via dei loro trascorsi. Insieme, progettano di dare un nuovo corso alla loro vita grazie a ciò che Robbie ha imparato dall’educatore Henri sul whisky, mettendo in piedi una truffa.
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Con La parte degli angeli il cinema di Ken Loach torna protagonista alla 65esima edizione del Festival di Cannes, dopo la presenza del 2009 con Il Mio Amico Eric e la vittoria del 2006 con il dramma impegnato Il Vento che Accarezza l’Erba. Questa volta Loach tratta in maniera quasi accidentale tematiche di ispirazione sociale, realizzando una commedia dalle battute spassose e puntuali.
La parte degli angeli racconta la storia di quattro ragazzi disagiati a cui la vita concede una seconda possibilità. Robbie, Albert, Mo e Rhino hanno qualche difficoltà a controllare le proprie pulsioni: la violenza, la dipendenza dall’alcol, i furti, il vandalismo sono le ragioni per cui si ritrovano davanti al giudice, aspettando il suo verdetto. Il quartetto, presentato brillantemente da Loach, viene consegnato ai servizi sociali sotto la guida di Rhino, il quale prenderà a cuore le loro sorti proponendo nuovi e sani stimoli. Al centro della scena c’è Robbie, un ragazzo dai trascorsi violenti deciso a cambiare vita dopo aver incontrato la giovane Leonie, da cui aspetta un figlio. Purtroppo, la violenza sembra aver marchiato la sua vita, intrappolata nel ricordo di un pestaggio costato quasi la vita a un innocente e nell’attuale faida tra famiglie che lo vuole costantemente bersagliato dagli antichi rivali. Mal voluto dalla famiglia di Leonie, che gli impedisce persino di assistere alla nascita del figlio, Robbie impiega tutto il suo talento e le sue energie per riscattarsi e offrire ai suoi nuovi affetti una vita migliore.
Loach e il fidato sceneggiatore Paul Laverty decidono di concedere a Robbie e al suo gruppo di nuovi amici la possibilità di redimersi e di ricominciare una nuova vita. La paternità gioca un ruolo fondamentale per Robbie, perché è in essa e nella perfezione della sua creatura che ritrova la forza di rinnovarsi. Rhino guida Robbie lungo il tortuoso sentiero che conduce alla salvezza, un cammino fatto di prove dolorose, ma, soprattutto, di momenti di goliardica follia all’insegna della degustazione – e di un innocente furto – di pregiati whisky.
Semplicità dei personaggi, dramma sfumato nella lievità della battuta, sguardo teso verso una soluzione facile e felice sono le caratteristiche di La parte degli angeli, il cui titolo rimanda alla percentuale di whisky che evapora dai barili durante la maturazione – di solito nella quantità del 2% – e che individua la porzione destinata agli angeli. Nel prendere in prestito la poetica definizione del fenomeno che determina l’invecchiamento del whisky e che racchiude in sé il buon auspicio per la qualità del prodotto, Loach dichiara l’ottimismo di questo racconto agrodolce, dove tutti hanno diritto a una seconda chance. Attenzione, chi si aspetta un Loach amaro e duro nell’indagine sociale potrebbe rimanere deluso da questa favola dai risvolti teneri.