Nel teatro comico immaginato da Alessandra Merico, per la regia di Vanessa Gasbarri, la scenografia è emblematicamente divisa in due metà: rivestita di nostalgica carta da parati a sinistra e ricolma di giocattoli colorati a destra, non manca di sorprendere gli spettatori partecipando con sottile psicologia all’avvicendarsi delle gag e dei personaggi sul palco, anche attraverso oggetti che di fatto si “animano”.
Non ti vedo da vicino, questo il titolo dello spettacolo in programma al Teatro Sette di Roma fino al 15 Aprile e poi al San Babila di Milano, è un’esilarante favola che si diverte con gli stereotipi di genere come il trucco e i tacchi femminili e dove le barriere reali (o immaginarie) che le persone costruiscono tra sé e gli altri possono smussarsi, assumere connotati diversi, perfino trasformarsi in ponti. Senza cedere mai al senso di impotenza che ci trasmettono quotidianamente le cronache televisive (anzi, la televisione è proprio la grande assente tra i tanti oggetti di scena), si affrontano fenomeni sociali come la solitudine, il conflitto di genere, l’intolleranza tra vicini di casa, per disinnescarne il portato drammatico con intelligente leggerezza e per stimolare con allegria quella fantasia che è capace di abbattere i “mostri” più spaventosi.
L’autrice del testo e interprete principale Alessandra Merico, insieme ad Enzo Casertano (il vicino di casa), Fabio Avaro (l’amico) e Danila Stalteri (la sorella), forma un brillante quartetto ben affiatato in grado di attrarre il pubblico non solo dentro le mura della casa ma anche nell’intimo di un cuore appassionato di buon teatro.