Dopo sedici anni dall’uscita del suo ultimo lungometraggio Il nostro matrimonio è in crisi, uscito nel 2002, Antonio Albanese ritorna dietro la macchina da presa con Contromano, una storia che racconta in maniera ironica il tema attuale dell’immigrazione.
Il protagonista Mario Cavallaro (Antonio Albanese) è un single, proprietario di un antico negozio di calze in centro storico a Milano, metodico nei suoi appuntamenti quotidiani, tra cui quello di curare un orto che è situato sul terrazzo del suo appartamento. Ogni cambiamento gli fa paura, quando il vecchio bar degli amici viene venduto a un egiziano, e davanti al suo negozio arriva Oba (Alex Fondja), baldo senegalese venditore di calzini, Mario decide di “rimettere le cose a posto”: decide di rapire l’uomo per riportarlo a casa sua, compiendo un lungo viaggio Milano – Senegal solo andata. Sarà l’inizio di un rocambolesco viaggio che porterà il protagonista a far emergere la sua reale natura.
Antonio Albanese dirige un film che racconta le contraddizioni e le paure contemporanee, usando la comicità e l’ironia per mettere a fuoco un argomento delicato e controverso come quello dell’integrazione tra società, cultura e popoli diversi. Il soggetto è stato scritto dallo stesso Albanese insieme a Stefano Bises in collaborazione con Andrea Salerno, i quali hanno voluto raccontare una storia che ha temi importanti come la xenofobia e il razzismo, attuali in questo determinato momento storico, attraverso il personaggio di Mario, milanese doc e poco incline all’integrazione degli stranieri in Italia.
I protagonisti, Mario, Oba e Dalida (Aude Legastelois) incarnano maschere del nostro contemporaneo, le insicurezze, i sogni, le speranze e le paure. Sono tre persone che vivono la propria solitudine in modo diverso. Durante il viaggio avranno l’occasione di conoscersi meglio e capire le rispettive culture. Da segnalare la bravura di Aude Legastelois (qui al suo primo lungometraggio da protagonista), la quale riesce a dare al suo personaggio la giusta dose di credibilità e naturalezza.
Contromano è una commedia agrodolce, dove si ride poco, ma lancia un messaggio forte e chiaro allo spettatore, che è quello di accettare e comprendere le nuove culture. Non giudicare dall’aspetto e dal colore della pelle, ma conoscere le persone e imparare a rispettare le diversità.