Fury di David Ayer, Brad Pitt e le gesta eroiche per colpire al cuore la Germania nazista
Sulla guerra è già stato detto tutto. Rimangono solo le sfumature. E in Fury si riescono ad affrontare alcuni dettagli del comportamento con notevole acume, concentrandosi sulla disperazione dell'uomo e sull'ineluttabilità del destino dei soldati. Una delle migliori interpretazioni di Brad Pitt
Fury, un film del 2014 scritto, diretto e prodotto da David Ayer, con protagonisti Brad Pitt, Shia LaBeouf e Logan Lerman. Il film ha avuto un grande successo al botteghino nel giugno del 2015 .
Furyha guadagnato 85,8 milioni di dollari solo in Nord America e 126 milioni di dollari in altri territori, per un totale di 211 milioni di dollari in tutto il mondo, contro un budget stimato sui 68 milioni di dollari. Fury è è stato accolto da recensioni generalmente positive dalla critica, che ha lodato soprattutto la direzione di Ayer, l’uso degli effetti speciali e l’interpretazione di Brad Pitt e di Logan Lerman. Con la direzione della fotografia di Roman Vasyanov, le scenografie di Andrew Menzies e i costumi di Anna B. Sheppard, Furyè interpretato da Brad Pitt, Logan Lerman, Shia LaBeouf, Jon Bernthal, Michael Peña, Scott Eastwood.
Trama Nell’Aprile del 1945, mentre gli Alleati sferrano l’attacco decisivo in Europa, un agguerrito sergente, Wardaddy, comenda un carro armato Sherman e il suo equipaggio di cinque uomini in una missione mortale dietro le linee nemiche. In inferiorità numerica e disarmato, Wardaddy e i suoi uomini saranno protagonisti di gesta eroiche per colpire al cuore la Germania nazista.
Senza aggiungere nulla al cinema di guerra e ai discorsi in merito, il film di David Ayer sorprende per la radicalità dell’assunto e la frontalità della messa in scena: Fury fa tabula rasa dell’eroismo classico – o ne sposa una formula retorica, di mero posizionamento nel genere – e restituisce la disperazione, la follia e la violenza del conflitto. Soprattutto ne illustra i risultati umani e l’educazione alla morte del più giovane e inesperto con una sequenza di grande durezza: quella in cui l’eroe/divo/sergente Pitt lo costringe a uccidere il nemico in una sorta di pedagogia allucinata del codice militare.
Poi cala la notte, ma prima del kammerspiel dell’orrore, Ayer si permette una parentesi con licenza sentimentale tra le rovine. Degli uomini e delle cose. Siamo molto lontani dall’immagine del combattente alleato cui ci ha abituato tanta cinematografia dei decenni passati. In Furyil militare non combatte per un’ideologia o un motivo personale. Combatte perchè è il suo lavoro, svolto con diligenza per i precedenti anni di guerra.
Ho promesso ai miei uomini che non li avrei lasciati morire
Non affezionarti a nessuno
Odia il nemico perchè così gli è stato insegnato e comunque in passato dai tedeschi – in particolare le SS – non ha ricevuto altro che odio. Musiche allineate agli eventi, costumi realistici – uniformi variegate, strappate e lacere – terre devastate dai combattimenti: Furyriesce a ricostruire con efficacia le atmosfere di campi di battaglia e retrovie. Film da vedere, anche alla luce del fatto che quantità e qualità dei film bellici negli ultimi anni sono purtroppo assai calate.
Trailer di Fury
Anno: 2014
Durata: 120'
Distribuzione: Lucky Red
Genere: Drammatico
Nazionalita: USA
Regia: David Ayer
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