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Film da Vedere

‘Dogville’ il primo capitolo della trilogia incompiuta di Lars Von Trier sull’America, con Nicole Kidman

Dopo Le onde del destino, Idioti e Dancer in the dark, un’altra provocatoria parabola del regista danese sullo sfruttamento, l’avidità e la ferocia degli esseri umani

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Dogville è un film del 2003 diretto da Lars von Trier, presentato in concorso al 56º Festival di Cannes. Primo capitolo di un’incompiuta trilogia sull’America, è stato seguito nel 2005 da Manderlay. Con Nicole Kidman, Laurae Bacall, James Caan e Ben Gazzara.

Sinossi di Dogville

1930: a Dogville, uno sperduto villaggio delle Montagne Rocciose, arriva la bella Grace. Sulle sue tracce ci sono due spietati killer: grazie all’intercessione di Tom, portavoce della comunità, Grace ottiene ospitalità e protezione a patto che sia disposta a lavorare per il bene comune. Quando gli abitanti di Dogville scoprono che la donna è ricercata, avanzano nei suoi confronti sempre maggiori pretese. Ma lei nasconde un segreto che li farà pentire amaramente

Narratore: “Questa è la triste storia della città di Dogville sulle Montagne Rocciose degli Stati Uniti d’America. Gli abitanti di Dogville erano gente buona e onesta che amava la loro città“.

La recensione

Dogville non è un film che lascia indifferenti.

È un’opera con una base da piece teatrale (con evidenti riferimenti brechtiani) in cui Lars Von Trier gioca col montaggio e l’uso sapiente delle inquadrature. Tutta la rappresentazione è essenziale, a partire da quella della città (visualizzata come una mappa) fino alla vicenda dipanata grazie alla voce narrante, e lasciata scorrere nelle parti recitative solo negli aspetti più salienti della trama. Dal teatro classico e dalla tragedia greca riprende lo sviluppo di un pathos a livelli convulsi fino alla catarsi finale. Dogville è un’opera pregna, un concentrato assoluto, ma è soprattutto grande provocazione. Come ribadito anche dalle immagini finali che scorrono sui titoli di coda. È un dardo scoccato sulle nostre coscienze, che ci fa interrogare se esista l’innocenza e se essa sia compatibile con la dura realtà, di cui l’America si presta a essere simbolo principale.

In Dogville c’è un netto rifiuto del realismo della rappresentazione e una presa di posizione stilistica che si situa esattamente agli antipodi dei principi adottati dal regista ai tempi del Dogma. Eppure, nonostante questa palese tendenza all’astrazione e la volontà di mischiare le risorse del linguaggio cinematografico a quelle del teatro e della letteratura (il regista ha parlato di cinema fusionale), il film riesce a coinvolgere ugualmente lo spettatore, a comunicargli emozioni e a farlo rispecchiare in un universo simbolico da cui trasuda una visione del mondo disperata.

Dopo Le onde del destino, Idioti e Dancer in the dark, un’altra provocatoria parabola del regista danese sullo sfruttamento, l’avidità e la ferocia degli esseri umani, cui si accompagna una cupa vendetta finale che non era contemplata nelle opere precedenti. Nicole Kidman è straordinaria, ma nelle tre ore di film anche i comprimari (un cast eccezionale, fra cui anche una meravigliosa Lauren Bacall) danno un contributo essenziale alla riuscita finale.

  • Anno: 2003
  • Durata: 165'
  • Distribuzione: Medusa
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Danimarca, Francia, Svezia, Norvegia
  • Regia: Lars Von Trier

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