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Monster, lo sconvolgente film tratto dalla storia vera di Aileen Wuornos, interpretato da un’indimenticabile Charlize Theron

Tratto dalla storia vera di Aileen Wuornos, condannata per l’omicidio di sette uomini, e interpretato con stupefacente aderenza da Charlize Theron, Monster, prosciugato dai sensazionalismi e dalle morbosità che infestano il cinema dossier, riesce ad ovviare al pietismo e alle chiacchiere postume da cenacolo familiare, assestando qualche bel colpo

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Monster, un film del 2003 scritto e diretto da Patty Jenkins. È tratto dalla storia vera di Aileen Wuornos, condannata per l’omicidio di sette uomini, e poi giustiziata in Florida, il 9 ottobre 2002 dopo 12 anni nel braccio della morte. L’esordiente Patty Jenkins, per la sceneggiatura, si è basata sulle numerose lettere che la Wuornos ha scritto dal carcere. Charlize Theron, per immedesimarsi nella parte, è ingrassata di 15 chili, e ha peggiorato il suo aspetto fisico ed estetico, ricorrendo a uno speciale trucco. Per questo ruolo ottenne l’Oscar alla miglior attrice e un Orso d’Argento al Festival di Berlino del 2004. Con Christina Ricci e Bruce Dern.

Monster: Sinossi

Aileen Wuornos, che si mantiene prostituendosi, commette il suo primo omicidio per legittima difesa. La vittima è un cliente che l’ha massacrata di botte e ha tentato di stuprarla. La violenza subita scatena in lei una reazione a catena che la spinge a commettere altri omicidi. L’unica speranza di redenzione è Selby, la ragazza di cui Aileen si è innamorata e che è scappata di casa per stare con lei.

Monster: Recensione

Interpretato con stupefacente aderenza dalla Theron e prosciugato dai sensazionalismi e dalle morbosità che infestano il cinema dossier, Monster riesce ad ovviare al pietismo e alle chiacchiere postume da cenacolo familiare, assestando qualche bel colpo. Il succedersi dei vari “clienti” è programmaticamente volto a definire le reazioni emotive della protagonista, ma la Jenkins va a fondo nell’indagine psicologica, non giustifica, non complica, non addensa. Tratto da una storia vera, Monster è fortemente drammatico senza però mai cadere nel patetico e nello “strappa lacrime” a tutti i costi. La narrazione delle tristi vicende, in cui la protagonista si trova a essere coinvolta, finisce per risultare anche un’amara riflessione sulla vita e le scarse possibilità di realizzazione e di riscatto che essa offre a una persona che ha avuto la sfortuna di essere fin da piccola segnata da un destino avverso. Una storia molto cupa, in cui persino l’amore risulta un’arma spuntata nei confronti dei mali dell’esistenza. Film incentrato più sulla recitazione che sulla regia. Il finale è davvero struggente, perché essere una ‘serial killer’ e accollarsi tutte le responsabilità, lasciando libera l’amica, è davvero un grande atto d’amore.

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