Astuto ed efficace è l’assunto di partenza di Slumber – Il demone del sonno, inquietante horror diretto da Jonathan Hopkins, qui al suo primo lungometraggio: ci si muove tra superstizione e scienza, finzione e realtà, laddove il tema al centro della narrazione è la paralisi del sonno, detta anche paralisi ipnagogica, un disturbo che determina in chi ne soffre l’impossibilità di muoversi; si verifica nel momento prima di addormentarsi o, più spesso, al risveglio, e dura di solito al massimo due minuti, ma mai per un tempo oggettivamente lungo. La cultura popolare ha elaborato numerose spiegazioni di questo fenomeno, che spesso viene attribuito a entità magiche o demoniache. Quindi, a fronte di una patologia reale, di cui pare soffra (o abbia sofferto almeno una volta) il quaranta per cento della popolazione globale e che può essere curata attraverso un’adeguata terapia, si sconfina nella credenza popolare in cui prendono forma demoni, creature maligne e spiriti malvagi.
Alice (Maggie Q) è una specialista dei disturbi del sonno, una donna estremamente razionale, perseguitata, però, dal trauma di aver assistito alla misteriosa morte notturna del fratello minore. Un giorno, presso il suo studio, arriva un’intera famiglia i cui membri sono tutti afflitti da strani disturbi durante la notte. Alice diagnostica a uno dei bambini la “paralisi del sonno”. Durante il sonno ci si ritrova all’improvviso svegli e coscienti, ma come paralizzati e con la sensazione di una minacciosa presenza estranea che incombe o che, addirittura, cerca di fare del male. Nel tentativo di aiutare questa famiglia, Alice si trova costretta ad abbandonare il ragionamento scientifico e ad accettare che dietro agli incubi dei suoi pazienti ci sia qualcosa di non spiegabile. Per sconfiggere questa misteriosa entità, la donna dovrà affrontare anche i propri demoni.
Senza scadere mai nella tipica e abusata ‘effettistica’ di tanto cinema horror, basata su improvvise e terrificanti apparizioni, sottolineate grossolanamente da assordanti rumori, Slumber – Il demone del sonno si dipana in un crescendo di tensione in cui a destare inquietudine è proprio l’impossibilità di riuscire a tracciare una netta linea di demarcazione tra scienza e superstizione, verità e menzogna, realtà e immaginazione. Infatti, sebbene il film prenda una decisa piega verso il soprannaturale, rimane sempre vivo il dubbio che ciò cui si assiste sia il frutto della fantasia della protagonista. Senza proseguire oltre nello svelamento della trama, ci limitiamo a segnalare che l’agile (84’) e incisiva opera di esordio di Jonathan Hopkins non è qualcosa di già visto, e il discreto lavoro di scrittura (in cui il regista è stato coadiuvato da Richard Hobley) riesce a dare forma a una messa in scena originale che davvero sa calamitare l’attenzione dello spettatore, ‘trascinandolo’ fino all’interessante e spiazzante epilogo. Buone, inoltre, le prestazioni degli attori: innanzitutto la protagonista, la Maggie Q vista in Mission: Impossible III, Insurgent e Allegiant, ma anche e soprattutto i bambini, bravissimi a interpretare il ruolo delle vittime preferite dalle entità malefiche.
Distribuito da Midnight Factory per Koch Media, Slumber – Il demone del sonno sarà nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 1 Febbraio. Una buona occasione per lasciarsi trasportare in una dimensione angosciante, tra sogno e realtà.