Tratto dall’omonima e celebre saga di Stephen King pubblicata in italiano con il titolo La torre nera, una serie di libri in cui sono amalgamati fantasy, fantascienza, horror e western, il film di Nikolaj Arcel (divenuto noto per il precedente Royal Affairs, candidato all’Oscar per il miglior film straniero) è mosso senz’altro da altisonanti ambizioni, che trovano anche una discreta corrispondenza nei risultati raggiunti a livello visivo. La storia è senza dubbio originale, così come le caratterizzazioni dei personaggi, e gradevole risulta anche l’utilizzo degli effetti speciali, di cui non si è abusato. L’unico punto debole, semmai, è la premessa dell’intera vicenda, vizio di cui, però, non può essere accusato il regista ma la fonte letteraria. L’aver articolato una dialettica tra un dentro e un fuori (tra mondo e ciò che è situato al di fuori di esso, tra luce e tenebre) rivela una certa ingenuità, giacché si è elevato a criterio oggettivo un meccanismo di comprensione della realtà che, in verità, caratterizza specificatamente l’essere umano, il quale è, innanzitutto e per lo più, un essere parlante e, dunque, già da sempre inserito saldamente all’interno del linguaggio. In sostanza, non si può affermare che esista qualcosa all’infuori di esso (il linguaggio), poiché è solo attraverso esso (ancora il linguaggio) che l’uomo può fare quelle esperienze da cui ricavare una forma di conoscenza. La cosa fuori dal linguaggio (la cosa in sè, per dirla con Kant) ‘la si dice’, ma ‘non è’: insomma, trattasi di abuso linguistico.
A parte questo, lo sviluppo de La torre nera è amabile, nel senso che in esso confluiscono tanti stilemi tipici di un cinema che nel passato ha cullato l’infanzia e l’adolescenza di molti di noi, il tutto però arricchito da un progresso della tecnologia digitale che consente un’immersione ancora più profonda. Fa sorridere un po’, certo, il personaggio interpretato dal bravo Idris Elba, un ‘pistolero’ che appare assai poco intonato alle atmosfere surreali e fantascientifiche del racconto, quantunque, anche in questo caso, è la penna di King ad averlo tratteggiato. Il che, poi, astutamente, di contro fornisce l’opportunità per far virare il film verso l’azione più sfrenata, anzi, a dire il vero sono proprio le sequenze in cui si assiste al concitato scontro tra il cowboy e Walter, il mago (un ottimo Matthew McConaughey, malvagio e crudele fino alla nausea), a provocare il più alto grado di godimento nello spettatore.
Originale ed efficace, poi, è anche un altro elemento narrativo: il pensiero dei ragazzi puri, quelli dotati del ‘tocco’, è l’unica arma che può essere utilizzata dal perfido Walter per tentare di abbattere la torre nera e far penetrare nei vari mondi da essa salvaguardati le tenebre, il fuoco e i demoni. Senza contare poi che, in barba alla diffusa tendenza al buonismo, assai frequente in questo genere di film, sono presenti non pochi episodi scioccanti, di una durezza che non ci si aspetterebbe (ci limitiamo a rivelare che ne La torre nera si uccide parecchio e senza alcuna pietà).
Insomma, per terminare, se non ci si incaglia su alcuni aspetti fuori misura, La torre nera è un film nel complesso godibilissimo, che vi intratterrà piacevolmente per più di novanta minuti, senza mai annoiarvi. Le prestazioni degli interpreti sono eccellenti, e tutto scorre fluidamente, vorticosamente, coinvolgendo ininterrottamente. Ve ne consigliamo, quindi, la visione nella bella edizione in blu ray messa a disposizione da Universal Pictures. Assai ricca è, inoltre, la sezione dei contenuti speciali, con tante curiosità sul film, gli attori, e sulla fonte letteraria di Stephen King. Inoltre è presente un bonus disc con Roland di Gilead, l’ultimo pistolero.