Vi riproponiamo la recensione di Un sacchetto di Biglie di Christian Duguay. Il film è stato recentemente rilanciato su Raiplay. Vi basterà iscrivervi gratuitamente per vederlo.
“Un sacchetto di biglie”: la trama
Una voce fuoricampo ribadisce più volte che “la felicità è una chimera che svanisce molto più in fretta della tristezza”. Piccoli attimi di gioia rubati a una vita crudele e spietata sono tutto ciò che serve al piccolo Joseph Joffo per accettare la piega inesorabile che la sua vita ha acquisito. Una biglia colorata che percorre velocemente una stretta strada cittadina preannuncia il suo destino: scappare. Joseph è figlio di una famiglia di ebrei come tante altre. Una di quelle che durante le persecuzioni naziste in Francia furono obbligate a rinnegare il proprio credo per poter restare in vita.
Il regista
Christian Duguay, autore di Belle & Sebastian – L’avventura continua, decide di portare sul grande schermo la vera storia di Joseph Joffo raccolta nel volume Un sacchetto di biglie, già trasposta nel 1975 da Jacques Doillon.
Come in Il bambino con il pigiama a righe, Duguay sposa il punto di vista del protagonista, seguendo passo passo le gesta del piccolo Joseph interpretato dal bravissimo Dorian Le Clech. Per cercare di non urtare troppo la sua sensibilità di bambino, recide completamente la violenza da tutte le inquadrature, relegandola al solo fuoricampo uditivo. La sua infanzia idilliaca si rompe all’incontro con le grida, gli spari, le corse frenetiche nei boschi. Malgrado la paura di perdere la vita, Joseph riesce a colpire il cuore di molti viandanti sconosciuti che si trovano coinvolti nella sua fuga disperata e che cercano di aiutarlo. Nell’avventura verrà accompagnato dal fratello maggiore Maurice (Batyste Fleurial Palmieri). Joseph persegue l’ideale di una vita migliore, all’insegna del ritorno alle origini e della riconquista del suo nido familiare.
L’influenza di Giovanni Pascoli
E proprio Giovanni Pascoli la fonte di ispirazione primaria di Un sacchetto di biglie. L’importanza dei legami familiari e sull’amore che unisce in modo indissolubile tutti i membri del nucleo. Nonostante tutto. Per l’eternità.