Torneranno i prati è un film del 2014 scritto e diretto da Ermanno Olmi. Il regista Ermanno Olmi costruisce un film ambientato nelle trincee sull’Altopiano di Asiago (luogo dove vive), durante il conflitto. Il film è liberamente ispirato al racconto La paura (1921) di Federico De Roberto.
A tre anni di distanza dal suo ultimo lavoro, Il villaggio di cartone, Olmi è tornato dietro la macchina da presa con la trasposizione di un racconto del 1920 che snocciola le memorie di un giovane soldato durante la Prima Guerra Mondiale. Concretizzando così anche i ricordi di bambino, quando suo padre gli raccontava le storie del fronte, Olmi ha voluto realizzare un film che fosse prima di tutto utile ed edificante, che sapesse raccontare quegli anni tremendi e la fragilità intrinseca delle ragioni che motivano la guerra.
Torneranno i prati: La recensione
In Torneranno i prati siamo catapultati a 1.800 metri di altezza, sull’Altipiano di Asiago, subito dopo i sanguinosi scontri del 1917, fin dentro uno degli avamposti italiani, a poca distanza dalle linee nemiche austriache, dove il capitano (Francesco Formichetti) sta piegando un manipolo di uomini alle terribili condizioni dei suoi ordini dichiaratamente criminali. La ricostruzione attenta e fedele degli avvenimenti riesce a fornire al pubblico un punto di vista onesto e preciso dal quale poter guardare i fatti e riflettere, a mente lucida, sull’insensatezza della guerra e sulla brutalità del sapere che la morte ti aspetta sul bordo della trincea.