E ora parliamo di Kevin, thriller della regista scozzese Lynne Ramsay, che vede una grande Tilda Swinton (candidata ai Golden Globe per la migliore interpretazione femminile) nei panni di Eva, una donna che rinuncia a carriera e ambizioni per la maternità. Eva vivrà da subito un rapporto molto doloroso e difficile con il figlio Kevin, che a 15 anni arriva a compiere una vera e propria strage, trasformandola nella “madre del mostro” e lasciandola divorata dai sensi di colpa. Una relazione madre-figlio per niente scontata e naturale, trattata da una regista che viene dal cinema indipendente e che riesce a rompere il tabù della difficoltà nel sostenere il ruolo materno e dell’influenza a volte patologica della famiglia.
Interessante il confronto in contemporanea con il film della Comencini Quando la notte. Anche qui si parte con un atmosfera quasi horror a raccontare le difficoltà e la solitudine di Claudia Pandolfi nella cura del figlio molto piccolo, in uno sperduto paesino di montagna. Purtroppo poi la regista si allontana da questo buono spunto iniziale per trasformare il film in un banale melodramma che ruota intorno alla passione d’amore impossibile con il montanaro Filippo Timi. Quindi il consiglio è di farsi inquietare dalla genialità di Lynne Ramsay e dall’impeccabile interpretazione di Tilda Swinton fino alla fine.