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Elysium

“Elysium” si rivela una buona pellicola di genere, un’utopia futuristica e un’allegoria moderna che ricorda agli spettatori la bellezza dell’uguaglianza

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Anno: 2013

Nazionalità: USA

Durata: 109′

Genere: Fantascienza, Drammatico

Regia: Neill Blomkamp

Distribuzione: Warner Bros.

Uscita: 29 Agosto 2013

 

Due mondi diversi, opposti e complementari dividono inesorabilmente l’Universo come due due rette parallele destinate a non incontrarsi mai. Neill Blomkamp, regista del fortunato District 9, torna dietro la macchina da presa per realizzare Elysium, un dramma fantascientifico e adrenalinico che, citando Upside Down, ipotizza un futuro migliore per la razza umana.

Los Angeles 2154. Max (Matt Damon) è un giovane abitante della Terra che sogna di abitare su Elysium, una stazione spaziale dotata di tecnologia all’avanguardia e di avanzate cure mediche. Quando rimane vittima di un incidente lavorativo, il ragazzo è disposto a sfidare le forze dell’ordine del Segretario Delacourt (Jodie Foster) per raggiungere Elysium e salvare, così, la sua vita e quella di molti abitanti della Terra…

Panoramiche aeree, riprese a strapiombo e vertiginosi movimenti di macchina alimentano i fotogrammi della pellicola, conferendogli un ritmo costante, perenne e centripeto. Il protagonista, uno strepitoso Matt Damon, è il demiurgo incontrastato di ogni azione, il centro propulsore dell’energia cinetica,  la preda di una spasmodica caccia all’uomo. Legato ai suoi sogni più che alla sua stessa vita, Max è una sorta di Bruce Banner robotico, impulsivo, testardo ed estremamente determinato a raggiungere i propri scopi. Legato emotivamente ad una donna e a sua figlia, una bambina malata di leucemia in stato terminale, si rivela una vera e propria macchina da guerra, un vulcano in eruzione, una bomba a orologeria pronta ad esplodere in qualsiasi momento. La fotografia fredda e distante delle atmosfere terrestri trae la propria linfa vitale dalle calde scenografie del passato, mostrate attraverso flashback dalla filigrana spessa e compatta. La fotografia di Trent Opaloch, dunque, si sposa perfettamente con il montaggio frastagliato di Julian Clarke e con la solida sceneggiatura e la vigorosa regia di Blomkamp. Elysium, dunque, si rivela ben presto una buona pellicola di genere, un’utopia futuristica e un’allegoria moderna che ricorda agli spettatori la bellezza dell’uguaglianza.

Martina Calcabrini

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