fbpx
Connect with us

Taxidrivers Magazine

TROPPOLITANI – il TEATRO VALLE OCCUPATO di REZZAMASTRELLA

Re-visioni di percorsi sotterranei e sperimentali. Rubrica a cura di Salvatore Insana

Pubblicato

il

Valleoccupato2

Antonio Rezza e Flavia Mastrella sanno prendere alla sprovvista, la loro pratica d’assalto messa in atto nei loro Troppolitani sembra avere una comunanza tanto di spirito quanto d’azione con il racconto che uno dei ragazzi del Valle fa, durante il film, del momento dell’occupazione. <<Abbiamo bussato, ci hanno aperto, abbiamo occupato ogni spazio>>. Antonio agisce con eguale prontezza e in più con un intelletto sottile e crudele al momento di intercettare un passante, fargli una domanda, insinuarsi poi nei suoi dubbi, farlo cortocircuitare, fargli perdere ogni spensieratezza, eccedere nel paradosso, insistere con gentilezza surriscaldando le dinamiche dei sillogismi verbali. Insomma Antonio e Flavia occupano provvisoriamente ma con intento di svelamento liberatorio le teste degli “intervistati”.

Ad un anno dalla data che sembra aver cambiato le sorti dello storico teatro romano, rimasto senza istituzionale futuro dopo la morte dell’ETI, RezzaMastrella penetrano – com’è loro pratica abituale – nelle tentennanti volenterose certezze (mentali e psico-motorie) degli intervistati, i membri “interni” dell’occupazione, coloro i quali, proclamanti ovvio diritto alla sperimentazione coraggiosa di qualcosa di quasi mai visto e agito in Italia, hanno scelto la pratica collettiva di occupare uno spazio sancendone il valore di bene comune, con tutti gli interrogativi del cosa farne (adesso e dopo) oltre al generico desiderio di generare democrazia e cultura dal basso.

Condotta e galoppata da Antonio Rezza, ripresa col fiato sul collo da Flavia Mastrella, quest’indagine filmica che si giova della presa diretta, brutale, fisica, di suoni, corpi e parole, inframezza interno ed esterno teatrale decentrando il discorso, allargandolo, trovando vie di fuga nei paraggi, e offrendo un campionario antropologico della “piazza pubblica”, con le sue imprevedibili tangenti umane, in un debordiano spirito da deriva psico-geografica e grottesca dei luoghi attraversati, chiedendo a cosa (o chi) possa servire (ancora) l’attore, al perché le occupazioni sembrano legate spesso a doppio filo alla fine del denaro, tergiversando sullo stile di una passeggiata, la comicità involontaria, l’equivoco dello straniero, la miseria del più serio, l’agilità del più anziano, raggiungendo vette da grado zero dell’intelletto.

Nella ferita aperta tra RezzaMastrella, che si interessano da sempre di sgomberi dell’immaginario colonizzato, sollevando questioni, disarticolando generi, sabotando convenzioni, e l’intento tardo-ottocentesco (e oggi rivendicato come necessario in diversi linguaggi artistici bisognosi di appigli stabili) di raccontare il presente, narrare, rappresentare il reale, confessato dagli occupanti, sembra riecheggiare beffarda la diatriba più frequentata nel film: La vitalità dei morti è la morte dell’arte? La dialettica crudele tra i vivi e i morti, con il paradosso che sono spesso proprio gli onorati defunti i punti di riferimento del repertorio dei vivi, è il baluardo istituzionale insormontabile che tarpa le ali alla sperimentazione e alla ricerca?

Non offrendo didascalici commenti a posteriori alle proprie opere, diagnosi risolutive per chi non c’è arrivato, e facendosi “gestire” da una mano-mente esterna, affidando ad altri il montaggio, RezzaMastrella si spossessano dell’arroganza dell’autorialità, consegnandosi dunque soprattutto come materiale performativo da riplasmare.

L’arte deve risolverti i problemi? O deve crearteli? Non restano che altre domande. Occupare uno spazio per dis-occupare una mente? Oppure, meglio, può, chi ha una mente pre-occupata, occupare uno spazio con un intento di cambiamento? Come e dove andare oltre il gesto simbolico del necessario disubbidire? Come fare ad andare oltre lo sfondare porte aperte?

Salvatore Insana

 VALLE OCCUPATO

Regia: Flavia Mastrella e Antonio Rezza

Condotto e galoppato da Antonio Rezza

Immagini: Marco Tani

Prodotto da Rezzamastrella e Teatro Valle Occupato.


Interpreti: Marcello Fonte, Giampiero Judica e con la partecipazione degli occupanti del teatro Valle e degli abitanti di Roma. Organizzazione Paolo Giovannucci e Daniele Natale


Italia, 2012, b/n e col., 60’.

Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers