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Precipitano gli incassi al botteghino nel primo mese del 2013: quali sono le cause?

La classifica degli incassi al botteghino. Rubrica a cura di Boris Schumacher

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Il mese di gennaio è stato ricchissimo di uscite importanti. Sono arrivati in sala gli ultimi film di Giuseppe Tornatore, Paul Thomas Anderson, Olivier Assayas, Andy e Lana Wachowski, Steven Spielberg, Quentin Tarantino, Tim Burton e Robert Zemeckis. Difficile che possa ripetersi nel corso del 2013 un mese così intenso a livello di uscite cinematografiche, eppure i dati Cinetel appena diffusi sono impietosi: -23% di biglietti rispetto allo stesso mese del 2012 e -47% rispetto al 2011. Esercenti, produttori e distributori danno per lo più la colpa di questo triste fenomeno alla pirateria ma se andiamo ad analizzare bene i film degli autori che abbiamo citato possiamo notare che l’unico film ad uscire in Italia prima degli altri paesi è stato La migliore offerta (che a più di un mese di distanza dalla sua uscita continua ad ottenere buoni risultati al box office) mentre tutti gli altri sono arrivati qui da noi con il solito ritardo. Se si vuole contrastare il download illegale bisogna cominciare a far uscire al cinema i film più attesi in contemporanea col resto del mondo e non con mesi o addirittura anni di ritardo come nel caso dell’imminente arrivo nelle nostre sale di Blue Valentine, pellicola del 2010, o di Hunger, giunto qui da noi solo nella scorsa primavera ma realizzato ben quattro anni prima. Paradossalmente anche il proliferare delle pellicole tridimensionali non ha favorito l’afflusso del pubblico in sala. Infatti con la drammatica crisi economica che non accenna a passare diventa sempre più difficile per le famiglie sostenere una spesa non indifferente per la visione di un film in 3D.

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In questo contesto il cinema italiano ne esce con le ossa rotta, con una quota di mercato in termini di biglietti venduti che passa dal 48% al 34% rispetto al gennaio del 2012 mentre cresce la presenza nei nostri cinema dei film statunitensi passati dal 32% al 58%. Anche in questo caso occorre fare una sana autocritica. Non è possibile continuare ad andare avanti con le sole commedie prodotte a getto continuo col pilota automatico. Il pubblico è in fase di stanca, come conferma in questi giorni il pesante flop di Pazze di me di Fausto Brizzi. Anche nel periodo natalizio le tre proposte italiane non hanno sfondato e si sono fermate ad incassi discreti ma non certo eclatanti. Insomma, non sempre si ottengono i lusinghieri risultati economici di film come Benvenuti al sud o Che bella giornata. Se in passato siamo diventati famosi nel mondo grazie a generi come il neorealismo, lo spaghetti western, il poliziottesco, il thriller e l’horror adesso siamo capaci di produrre solo commedie che poco hanno a che fare con la gloriosa tradizione di questo genere reso immortale da autori come Monicelli, Risi e Scola. E’ vero, abbiamo ancora dalla nostra il cinema d’autore che a volte ci regala grandi film come Reality di Matteo Garrone e qualche premio importante, ma purtroppo al botteghino raramente ottiene numeri importanti. In Francia e Spagna ad esempio il cinema di genere ottiene risultati più che rispettabili al box office e nulla lascia presupporre che tale strada non sia nuovamente percorribile anche qui da noi. E’ necessario diversificare l’offerta, ricominciare ad esplorare quel cinema di genere in cui siamo stati maestri indiscussi, dare fiducia, spazio e mezzi ai giovani talenti e smetterla una buona volta di riporre tutte le speranze sulle commedie all’acqua di rose prodotte in questi ultimi decenni. Oltretutto non è un genere facilmente esportabile e, quando va bene, può contare solo sul successo di pubblico di casa nostra mentre gli horror e i thriller possono essere venduti anche sui mercati esteri. E’ l’ora di fare qualcosa, di armarsi di un po’ di sano e contagioso entusiasmo e di smetterla di vivacchiare. La crisi c’è anche in Francia ma lì si applicano sconti in diversi circuiti cinematografici mentre qui gli esercenti spesso preferiscono piangere miseria piuttosto che applicare promozioni per riempire le sale. E’ il solito atteggiamento tutto italiano che porta a lamentarsi senza provare a fare quasi nulla per tentare di arrestare il preoccupante e progressivo allontanamento del pubblico dal cinema.

 

Django: watch the trailer - video

 

Tornando agli incassi il mese di gennaio ha visto trionfare Django Unchained di Tarantino che ha guadagnato più di otto milioni di euro (mentre scriviamo ha ormai superato quota dieci milioni) seguito da La migliore offerta di Tornatore con più di sette milioni e mezzo e da Mai Stati Uniti dei Vanzina con poco più di cinque milioni.

Vedremo nell’immediato futuro cosa verrà fatto per riportare gli spettatori in sala e in che direzione si muoverà la nostra industria cinematografica, sperando vivamente che non si continui a rimanere immobili ad attendere il collasso totale di questo settore.

Boris Schumacher

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