fbpx
Connect with us

In Sala

I tre moschettieri (3D)

La forza del film deriva non solo dal 3D, ma anche, e soprattutto, dalla leggerezza di spirito che rende il tutto gradevole e divertente.

Pubblicato

il

 

Anno: 2011

Distribuzione:  01 Distribution

Durata:  102’

Genere: Avventura

Nazionalità: USA

Regia: Paul W.S. Anderson

 

Pensando al romanzo di Alexander Dumas padre, I tre moschettieri, e alle sue innumerevoli trasposizioni cinematografiche, non possiamo non ricordare Leonardo Di Caprio intrappolato nella Maschera di ferro e a Gerard Depardieu, Jeremy Iron e John Malkovich un po’ malandati e avanti con gli anni che fanno di tutto per salvarlo. I cinefili incalliti ricorderanno un Gene Kelly nei panni di un D’Artagnan stagionato nei Tre moschettieri del 1948 oppure Richard Chamberlain e Oliver Reed che inseguono I diamanti della regina in un film del ’73.

Ma quasi nessuno penserebbe che essere al servizio del re di Francia comporti combattere su aereonavi (giganteschi dirigibili – navi) armate non solo di cannoni ma anche di mitragliatori, sfidare nobildonne che si lanciano da palazzi d’epoca e sanno usare qualunque genere di arma, per non parlare delle migliori tecniche del kung fu e usare lanciafiamme a forma di drago. A leggerlo così, probabilmente, sia i fan del libro che del genere “cappa e spada” potrebbero inorridire e rifiutare a priori la nuova versione 3D de I Tre moschettieri. Ma sembra quasi che anche il blockbuster stia cercando di affermarsi con stile e non come semplice giocattolone in mano a registi e produttori ancora troppo bambini.

Ai tempi fu Jack Sparrow con i suoi Pirati dei Caraibi, dove un’attrazione del parco divertimenti più famoso al mondo si trasformava in un film fatto non solo di combattimenti e testosterone, ma dotato anche di una storia e di personaggi e attori più che credibili. Più di recente, fu Sharlock Holmes, l’impettito investigatore che, col corpo di Robert Downey Jr.,  si è evoluto in violento e rozzo paladino nell’opera “pop” diretta da Guy Ritchie.

I tre moschettieri non è tanto diverso dai film succitati. E, d’altronde, Dumas scriveva per far divertire il lettore e per far soldi: dunque, perché limitarsi a far l’ennesimo film in costume e non provare qualcosa di più rischioso?

Realizzato in Germania, il film ha tra le sue file non solo astri nascenti ma anche stelle affermate (con ben altri generi): da D’artagnan (Logan Lerman Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo) al Duca di Buckingham (Orlando Bloom – La saga dei Pirati dei Caraibi) dalla Regina Anna (Juno Temple – che vedremo anche ne Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno) al Cardinale Richelieu (ChristpherbastardoWaltz). Per non parlare poi dei tre moschettieri: il sentimentale Athos (Matthew Macfayden Orgoglio e Pregiudizio), l’imponente Porthos (Ray StevensonThor) ed il letale e leale Aramis (Luke EvansScontro tra titani e Lo Hobbit).

La pellicola è un giocattolone con una storia, tutto sommato, buona e lineare, con la sua buona dose di intrighi e combattimenti che si miscelano tra loro. Ma la sua “forza” deriva non solo dal 3D (a cui Anderson non vuole più rinunciare) che rende più luminosi i colori degli abiti e più realistici gli scontri corpo a corpo o via aerea, ma anche dalla consapevolezza, mai dimenticata, che per un film del genere non bisogna mai prendersi sul serio ma, quindi, divertirsi e divertire. Una nota positiva per Orlando Bloom, travestito da “rockstar” del VII° secolo e finalmente nei panni di un mascalzone ed, ovviamente, per Christopher Waltz, perfetto nel ruolo malefico di Richelieu. Tra le note negative Milla Jovovich, moglie del regista, a cui corsetti e boccoli d’epoca non sembrano donare poi molto.

Francesca Casella


Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers

1 Commento